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10 agosto 2017

I casi d’infezione e morte per morbillo crescono in tutto il mondo

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha aggiornato in queste settimane i dati relativi alla diffusione del Morbillo e della Rosolia registrati dai differenti Paesi Membri. I casi identificati e riportati dai sistemi di sorveglianza nazionale per le malattie sono però da considerarsi esclusivamente rappresentativi, una minima frazione dell’effettivo numero in corso; numerose persone non si recano presso una struttura sanitaria in presenza di particolari sintomatologie o, quando vi si recano, la diagnosi non viene registrata. Dai dati riportati sul sito della WHO è infatti chiaramente visibile come, fra gli Stati Membri dell’Ufficio Regionale Europeo della WHO, ci sono un totale di oltre diecimila casi sospettati di morbillo ma soltanto 1237 confermati clinicamente e 4534 confermati con analisi di laboratorio. Se si considera il Sud-Est Asiatico i numeri crescono esponenzialmente con quasi quarantaseimila e seicento casi sospettati, 27.660 confermati clinicamente e circa 4.000 confermati in laboratorio. La situazione è da ritenersi estremamente grave, specialmente nel caso dell’Italia che conferma per Luglio la sua posizione nella “top 10” dei paesi con maggior numero di casi di morbillo riportati (3.125 ad oggi). Zsuzsanna Jakab, WHO Regional Director per l’Europa, ha commentato dati in maniera estremamente decisa l’evolversi degli avvenimenti, asserendo che “ogni decesso o disabilità provocata da questa malattia prevenibile con una semplice vaccinazione è un’inaccettabile tragedia ..”, “.. siamo preoccupati di come il morbillo rimanga una delle cause più diffuse di morte fra i bambini di tutto il mondo a dispetto di un vaccino sicuro, efficace ed economico, e l’Europa non sembra esserne risparmiata, sfortunatamente”.

Measles and Rubella Surveillance Data

WHO, Jul 2017

http://www.who.int/immunization/monitoring_surveillance/burden/vpd/surveillance_type/active/measles_monthlydata/en/

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