L’adeguatezza del saggio del testosterone serico (T) per determinare l’idoneità femminile alle competizioni sportive è stata recentemente messa in discussione, in particolare per via della presenza di donne che naturalmente hanno degli alti livelli di T. Questo “gap sessuale”, mantenuto come fattore discriminante e determinante per differenziare le performance atletiche degli uomini da quelle delle donne, non risulta tuttavia univoco; i due maggiori studi su cui si basa la tesi mostrano infatti differenti contraddittorietà ed i valori di riferimento per le valutazioni del T non sono inequivocabili. Per queste ragioni, oltre ad una rivalutazione della metodica in sé, è stata proposta anche la sostituzione del parametro di riferimento con uno più adatto. Lo scienziato Diamandis, dal suo punto di vista, ha consigliato la totale sostituzione del T con l’antigene prostatico specifico (PSA). Questo enzima, già comunemente utilizzato come biomarcatore del carcinoma della prostata negli uomini, offre infatti numerosi vantaggi rispetto al T durante la differenziazione dei sessi: il PSA è praticamente assente nel siero delle donne; il PSA è codificato da un gene regolato direttamente dal testosterone ed è quindi un marcatore surrogato dell’attività del T; la differenza di concentrazione del PSA fra uomini e donne è di 3 ordini di grandezza, due volte superiore rispetto alla differenza fra le concentrazioni di T; le concentrazioni di PSA seriche e nelle urine aumentano quando viene somministrato testosterone o altri steroidi androgeni. La quantificazione del PSA potrebbe quindi essere una metodica affidabile nel determinare l’origine genotipica di un campione serico se si considera, oltre l’inadeguatezza del saggio del T, tutti i vantaggi associati alla tecnica già di comune uso.
11 gennaio 2016
Il superamento del “sex gap” dovuto al testosterone
A replacement for the testosterone “sex gap”
E.P. Diamandis
Clin Chem Lab Med, Oct 2015
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