Le linee guida attuali della United States Preventive Services Task Force (USPSTF) raccomandano di non impiegare il dosaggio dell’antigene specifico della prostata (PSA) per lo screening del cancro alla prostata, perché il suo saggio ha mostrato una probabilità molto bassa di ridurre il rischio della mortalità per cancro della prostata. Questa raccomandazione si è basata soprattutto sui risultati del ERSPC (European randomized study of Screening for Cancer Prostate) e del PLCO (Prostate, Lung, Colorectal e Ovarian Cancer Screening Trial), che hanno fornito risultati conflittuali. L’ERSPC ha mostrato una riduzione significativa e il PLCO non ha mostrato una riduzione. Tuttavia, le differenze nell’implementazione dei due studi e nelle condizioni in cui sono stati realizzati possono costituire una ragione di questi risultati contrastanti. Un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan e del National Cancer Institute, finanziato dallo stesso National Cancer Institute, ha cercato di verificare se gli effetti della screening sulla mortalità del cancro alla prostata fossero realmente diversi tra l’ERSPC e il PLCO. Utilizzando un modello matematico di microsimulazione, che tenesse conto delle differenze nella implementazione e nelle impostazioni, non hanno trovato alcuna prova che i risultati dello screening rispetto a nessun screening differivano tra ERSPC e PLCO e hanno concluso che la screening potrebbe ridurre significativamente le morti dovute al cancro alla prostata. Tuttavia, rimangono ancora aperte alcune domande su come attuare lo screening in modo che i benefici superino i potenziali danni di una sovrastima.
19 settembre 2017
La screening con il PSA riduce significativamente il rischio di morte del carcinoma prostatico
Reconciling the Effects of Screening on Prostate Cancer Mortality in the ERSPC and PLCO Trials
Alex Tsodikov, Roman Gulati, Eveline A.M. Heijnsdijk, Paul F. Pinsky et al.
Ann Intern Med 2017 Sep 5; [e-pub].