Lo studio degli enterovirus (EV) potrebbe presto essere impiegato per l’identificazione precoce degli individui con infezioni croniche e progressive. Un gruppo di ricercatori italiani appartenenti ai Reparti di Pediatria, Neurologia e Cardiologia dell’Ospedale di Circolo, Varese, ha infatti scoperto la connessione, nell’uomo, fra alcune patologie croniche e la presenza di un’infezione da EV. Impiegando una co-coltura dei leucociti con differenti linee cellulari per l’arricchimento virale ed il potenziamento del tasso d’identificazione degli EV, i ricercatori hanno utilizzato dei saggi molecolari specifici per identificare le regioni genomiche conservate in tutte le differenti tipologie di EV analizzati. La determinazione dell’espressione degli antigeni virali presenti nelle cellule infette ha quindi rivelato come gli EV appartenenti alla specie C sono riconducibili ad una sindrome post-polio (PPS), mentre quelli della specie B sono identificabili negli individui affetti da diabete di tipo 1 (T1D) o da cardiomiopatia (CDC). Nel primo caso sono state infatti riconosciute alcune sequenze virali connesse ai ceppi di Sabin; nel secondo caso, ad esempio, sono state invece riconosciute delle sequenze amminoacidiche e nucleotidiche delle proteine VP4 e VP2 associate al T1D. Sebbene lo studio non sia stato in grado d’identificare le tipologie cellulari trasportanti gli EV poiché focalizzato principalmente sui leucociti, ha portato allo sviluppo di una procedura per il riconoscimento dei fattori virali responsabili dello sviluppo e della progressione di alterazioni connesse a componenti sia di tipo immunologico che genetico.
4 agosto 2017
Nuovo approccio diagnostico per l’analisi degli enterovirus e delle sue infezioni croniche
Revealing enterovirus infection in chronic human disorders: An integrated diagnostic approach
Genoni A., Canducci F., Rossi. A. et al.
Scientific Reports, Jul 2017
https://www.nature.com/articles/s41598-017-04993-y