Kellie A. Schaefer e colleghi avvertono in una Correspondence pubblicata su Nature Methods che l’uso della tecnica di editing genetico nota come CRISPR-Cas9 potrebbe portare a mutazioni indesiderate. La metodica CRISPR-Cas9, sviluppata inizialmente per identificare e correggere le alterazioni genetiche responsabili della comparsa di specifiche malattie, potrebbe infatti provocare nell’intero organismo un numero indefinito di variazioni impreviste “su scala nucleotidica”. I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo aver effettuato uno studio di sequenziamento del genoma intero su un topo sottoposto proprio ad editing tramite CRISPR-Cas9; l’analisi del genoma aveva identificato un numero superiore di varianti a singolo nucleotide (SNV) rispetto a quelle prospettate dall’assunzione iniziale secondo cui il CRISPR agisce esclusivamente nelle regioni omologhe al sgRNA (singolo RNA guida). Sebbene gli esperimenti effettuati sui topi non abbiano dimostrato particolari fenotipi extraoculari, i risultati ottenuti rivelano come la generazione di varianti sia imprevedibile e, per questo, necessiti di una opportuna riflessione; l’impatto per alcune di queste mutazioni sull’RNA non codificante o su altre regioni intrageniche potrebbe avere delle ripercussioni sui processi cellulari importanti. Perciò i ricercatori ritengono necessari ulteriori studi sull’efficacia e specificità della piattaforma CRISPR prima di poterne prospettare un’applicazione clinica.
28 giugno 2017
Potenziali effetti collaterali della metodica CRISPR

Unexpected mutations after CRISPR– Cas9 editing in vivo
Schaefer K.A., Wu W.H., Colgan D.F. et al.
Nature Methods, June 2017, 14, 547-548
https://www.nature.com/nmeth/journal/v14/n6/full/nmeth.4293.html