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1 giugno 2016

LIQUOR E TEST DI ISOELETTROFOCALIZZAZIONE

Immagine IEF

Il liquor o liquido cefalo-rachidiano è una soluzione incolore perfettamente limpida, costituita per il 99% da acqua ed il restante 1% da sostanze organiche e da sali minerali. Il liquor si trova all’interno della barriera ematoencefalica nel Sistema Nervoso Centrale.

Nell’uomo la sua quantità è di circa 200 mL ed ha diverse funzioni: le principali sono quelle di difesa meccanica, depurazione di scorie cerebrali e sistema di trasporto di ormoni e ioni.

L’osmolarità del loquor è simile a quella del siero ed in condizioni normali la concentrazione delle proteine totali nel liquor è molto bassa: si aggira intorno ai 20-40 mg/dL, cioè approssimativamente 200 volte inferiore a quella plasmatica. La maggior parte delle proteine liquorali (80%) deriva da un processo di filtrazione delle proteine plasmatiche, mentre il rimanente 20% viene sintetizzata nel tessuto nervoso. La presenza nel liquor delle proteine di origine plasmatica dipende dalla loro capacità di attraversare la barriera ematoliquorale, associata alla diversa dimensione molecolare. Le proteine liquorali di origine cerebrale quali prealbumina, asialotransferrina, cistatina C e prostaglandina D sintetasi, sono invece trattenute nel liquor dalla barriera ematoliquorale e tendono a trovarsi in concentrazione maggiore nel liquor rispetto al plasma.

Pertanto, in funzione della concentrazione riscontrata, il dosaggio delle proteine nel liquor fornisce indicazioni utili e molto diverse. Per esempio, poiché l’Albumina è prodotta in sede epatica, il rapporto di questa proteina tra liquor e plasma fornisce informazioni sullo stato della barriera ematoencefalica; mentre proteine di origine cerebrale, se presenti, assumono significato di utilissimi marcatori di patologia encefalica.

Nel caso di malattie a carico del Sistema Nervoso Centrale un danno di barriera aumenta la permeabilità e si verifica un passaggio elevato di proteine dal plasma al liquor.

Quando invece si osserva un aumento di Immunoglobuline origine dal Sistema Nervoso e riversate nel liquor si parla di Sintesi intratecale. Queste Immunoglobuline prodotte da una serie di cellule vengono dette Oligoclonali ed hanno la particolarità di non passare la barriera nel tragitto liquor-plasma per cui si concentrano e risultano dosabili. La presenza di Immunoglobuline IgG di tipo Oligoclonale è determinante per stabilire lo stato di malattie importanti del Sistema Nervoso Centrale, come la Sclerosi Multipla.

Per le indagini su varie Patologie del Sistema Nervoso esiste un Metodo Quantitativo che tiene conto di alcune variabili come: età del paziente, proteine totali, concentrazioni di Albumina nel siero e nel liquor, Immunoglobuline nel siero e nel liquor. Da tutti questi parametri vengono espressi 2 quozienti che permettono di avere indicazioni dello stato del paziente (grafici di Reiber).

Il metodo più affidabile e sensibile per avere una indicazione sulla Sclerosi Multipla è invece quello Qualitativo che sfrutta il principio della Isoelettrofocalizzazione in elettroforesi.

L’uso dell’elettroforesi a gradiente di pH, seguita da blotting su membrana di nitrocellulosa ed immunofissazione delle bande specifiche IgG del liquor non concentrato, è considerato il Gold Standard (Recommended Standard of Cerebrospinal Fluid Analysis in the Diagnosis of Multiple Sclerosis, A Consensus Statement, Arch Neurol. Vol 62, June 2005) ed è anche stato recentemente approvato dall’FDA nella diagnostica della Sclerosi Multipla. Tale metodo tiene conto infatti della carica delle proteine, del loro peso molecolare e del punto isoelettrico.

Helena Bioscences di Newcastle (UK) ha sviluppato ed  introdotto da una decina di anni il test di Isoelettrofocalizzazione (IEF) secondo le direttive del Consensus Statement del 2005, usando sostanze anfotere a pH variabile, in modo da poter “bloccare” le proteine al loro punto isoelettrico, punto in cui focalizzano e si concentrano, in quanto la loro carica è zero.

Nel test vengono confrontate le IgG presenti nel liquor e nel siero dello stesso paziente e quindi, dopo la migrazione su gradiente di anfoline, viene effettuato un blotting su membrana e quindi uno sviluppo di colore.

Dal confronto della corsa effettuata in parallelo di liquor e siero si possono attendere 5 profili come riportato dal Consensus Statement del 2015:

  • Tipo 1: bande assenti nel siero e nel liquor
  • Tipo 2: bande assenti nel siero e presenti nel liquor
  • Tipo 3: bande presenti nel siero ma presenti nel liquor in quantità maggiore
  • Tipo 4: bande presenti nel siero e presenti in modo identico nel liquor
  • Tipo 5: componente monoclonale IgG nel siero e nel liquor

I profili  2 e 3 sono considerati Positivi mentre  i Profili 1, 4 e 5 sono Negativi.

La reazione oligoclonale risulta valida se sono presenti almeno 2 bande in più di differenza tra il tracciato del liquor rispetto al siero.

Il test IEF Helena, nella diagnostica di laboratorio delle malattie neurologiche, rappresenta il metodo migliore per la determinazione delle bande oligoclonali, il quale consiste nella evidenziazione qualitativa della sintesi intratecale di Immunoglobuline