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19 ottobre 2015

Lo Screening del Sangue Occulto nelle Feci

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La quantità di emoglobina nelle feci aumenta come conseguenza di malattie accompagnate da lesioni emorragiche nel tratto digestivo, in particolare di quello inferiore, anche se spesso il sanguinamento non è visibile (sangue occulto). Di conseguenza, la misurazione della quantità di emoglobina nelle feci è un metodo efficace di analisi per la tempestiva diagnosi e conseguente terapia del cancro al colon ed altre affezioni del tratto digestivo inferiore accompagnate da emorragie. Per queste caratteristiche, il dosaggio del sangue occulto nelle feci costituisce il test di primo livello per lo screening di popolazione per il carcinoma del colon retto.

Il sistema OC Sensor, prodotto da Eiken Chemical CO, Tokyo, Japan e distribuito in Italia da Medical Systems, è leader del settore, essendo utilizzato nel 90% dei programmi di screening.

Il carcinoma colorettale rappresenta una delle principali cause di morbosità e mortalità per neoplasia in tutti i paesi occidentali e ad alto sviluppo tecnologico. Si riscontrano 678.000 nuovi casi l’anno nel mondo, 150.000 in Europa e 30.000 in Italia.  L’incidenza nel nostro paese è di 30 – 50 nuovi casi per anno per 100.000 abitanti; i tassi più elevati si registrano nell’Italia centro settentrionale con una maggior prevalenza per i tumori del retto nel sesso maschile.

Lo screening è un esame sistematico dedicato a una popolazione in generale o a suoi sottogruppi, che ha lo scopo di individuare le fasi precliniche della malattia. I soggetti positivi allo screening saranno poi inviati agli opportuni approfondimenti diagnostici.

Un programma di screening può essere attivato solo se esistono particolari condizioni, soddisfatte nel caso del carcinoma del colon retto

  • Il tumore ha una lunga fase asintomatica

la maggior parte dei carcinomi colorettali si sviluppi a partire da polipi adenomatosi, attraverso un processo che coinvolge fattori genetici e ambientali. Il tempo di trasformazione in cancro è stimato nell’ordine di 10-15 anni.

  • Esiste un test capace di cogliere il tumore in quella fase ed esiste una terapia specifica che applicata alla fase precoce del tumore cambi la prognosi della malattia

E’ dimostrata riduzione della mortalità grazie alla diagnosi precoce tramite il dosaggio del sangue occulto nelle feci e alla conseguente bonifica dei polipi adenomatosi, mediante i test endoscopici

  • La somma dei benefici attesi dallo screening superi gli effetti negativi dello stessoUn test di screening deve essere sensibile, specifico e avere un buon valore predittivo positivo.Specifico: deve identificare come negativi i soggetti non affetti dalla malattia, cioè i veri negativi. Un test è tanto più specifico quanto minori sono i falsi positivi.Il valore predittivo positivo (VPP) misura la probabilità che una persona ha di avere la malattia dato che è positiva al test. Esso dipende sia dalla sensibilità che dalla specificità del test, ma anche dalla prevalenza (frequenza) della malattia nella popolazione sottoposta a screening.
  • L’Osservatorio Nazionale Screening e il GISCoR (Gruppo italiano Screening Colorettale) hanno codificato degli indicatori di qualità per la valutazione dei programmi di screening dei tumori colo rettali.
  • Nei programmi di screening, i test devono essere altamente specifici, poiché un incidenza troppo alta di falsi positivi condiziona costi troppo alti sia dal punto di vista sociale che individuale.
  • Sensibile: deve identificare i veri positivi, cioè i soggetti positivi al test che sono effettivamente malati. Un test è tanto più sensibile quanto minori sono i falsi negativi

Numerosi lavori scientifici dimostrano la capacità del sistema OC SENSOR di garantire le performance richieste per quanto riguarda il primo livello dello screening.

*Immagine tratta da Wikipedia