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30 settembre 2016

MORFOLOGIA IN EMATOLOGIA

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La morfologia in ematologia nasce alla fine del 1800 in Germania, sotto la guida del professor Waldeyer. Paul Ehrlich iniziò a fare esperimenti in laboratorio utilizzando sostanze coloranti e acquisendo utili conoscenze sul processo di colorazione.

Presso l’Ospedale La Charitè di Berlino le reazioni di colorazione erano spesso impiegate da Ehrlich per verificare la presenza o il decorso di alcune malattie che affliggevano i pazienti. Molti componenti del sangue erano messi in evidenza dalle reazioni di colorazione e proprio l’uso di tinture acide, alcaline e neutre, consentiva di rilevare le differenze tra i diversi tipi di granulociti eosinofilibasofili e neutrofili, una varietà di leucociti.

Il metodo di Ehrlich fu perfezionato qualche anno più tardi dal medico russo Romanowsky. Gli studiosi ebbero così a disposizione un formidabile strumento di indagine che in pochi anni ha generato un gran numero di risultati.

Lo studio degli elementi corpuscolati, reso possibile dal riconoscimento delle diverse popolazioni circolanti attraverso le colorazioni, si andò affermando soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento, prima con un affrancamento della “citologia” dalla “istologia” e poi come nascita dell’ematologia come disciplina di “specializzazione”.

Nel 1910 Pappenheim pubblica il libro “Morphologische ematologie” opera che lo decreta come il primo ematologo clinico di laboratorio e battezza la disciplina, nel suo essenziale rapporto con la morfologia: “Esiste una microscopia scientifica accanto a quella diagnostica e negli sviluppi della medicina di laboratorio importerà soprattutto questo: se il microscopio fu solo un mezzo diagnostico o non piuttosto un vero strumento di riforma”.

Il legame tra ematologia e microscopia resterà molto stretto fino all’avvento della rivoluzione tecnologica che, a partire dagli anni 60, ha cambiato in modo profondo l’ematologia del laboratorio.

Tuttavia, anche con il contributo dell’automazione, una parte significativa di campioni richiede ancora oggi un approfondimento microscopico su striscio di sangue periferico per diagnosticare o confermare la presenza di anomalie morfologiche.

L’allestimento, la colorazione e l’osservazione al microscopio di uno striscio periferico devono essere effettuati secondo regole e standard presenti nelle linee guida internazionali (ICSH, 2015). L’osservazione al microscopio di uno striscio di sangue deve seguire un percorso sistematico, che comincia con l’ispezione di tutto il preparato con l’obiettivo a bassa risoluzione per valutare nello striscio sia gli aspetti di qualità della distribuzione delle cellule, come l’eventuale presenza di aggregati piastrinici, leucocitari o leuco-piastrinici, di agglutinati eritrocitari, di rouleaux. In questa fase deve essere accuratamente ricercata la presenza di cellule patologiche a bassa frequenza, le quali potrebbero sfuggire al conteggio differenziale perché localizzate sui bordi o sulla coda dello striscio.

L’osservazione prosegue quindi con l’esame dello striscio impiegando un’obiettivo ad alta risoluzione, sia per valutare dettagli morfologici di tutte le linee cellulari che per eseguire la conta differenziale. Negli esami di routine la formula leucocitaria si esegue su 100 cellule nucleate, mentre in un contesto di diagnostica onco-ematologica la conta differenziale sul sangue periferico deve essere eseguita su 200 elementi.

Le alterazioni quantitative dei leucociti, generalmente fornite in automazione nel report degli emocitometri, possono interessare una o più linee cellulari e possono mostrarsi come valori in eccesso e/o difetto. Le alterazioni qualitative molte volte suggerite in forma di allarme, devono essere attentamente ricercate al microscopio ottico.  La presenza di blasti va sempre confermata dall’osservazione microscopica.

La valutazione del sangue periferico, sia in  termini qualitativi che quantitativi, svolge un ruolo chiave per il paziente ematologico non soltanto al momento della diagnosi, ma in tutte le fasi della malattia, comprese quelle del trattamento terapeutico.

Pertanto, l’esame del sangue periferico risulta ancora un aspetto importante nella attività del laboratorio e richiede impegni in termini di tempo e disponibilità di personale con adeguata formazione ed esperienza.

La disponibilità di morfologi con adeguata formazione rappresenta oggi giorno il punto più critico in una organizzazione del laboratorio di ematologia che spesso evidenzia i suoi punti critici in:

  • Riduzione del personale sia nelle figure tecniche che dirigenziali; i morfologi provvisti di adeguato addestramento ed esperienza sono sempre meno numerosi.
  • Esigenza di interscambiabilità del personale tra diversi settori di laboratorio; ciò rende difficile poter individuare il tempo per un addestramento adeguato ed esclusivo allo studio della morfologia.

L’esigenza di armonizzazione e standardizzazione che caratterizza tutte le discipline di laboratorio interessa anche questo aspetto metodologico. Le società scientifiche sono intensamente e attivamente impegnate nella stesura di procedure e linee guida.

Nel 2015 è stato rilasciato un documento che definisce delle Linee Guida per la Standardizzazione della nomenclatura per gli elementi del sangue periferico e caratteristiche morfologiche, il quale sintetizza oltre sei anni di intenso lavoro:

Int J Lab Hematol. 2015 Jun;37(3):287-303. ICSH recommendations for the standardization of nomenclature and grading of peripheral blood cell morphological features. Palmer L, Briggs C, McFadden S, Zini G, Burthem J, Rozenberg G, Proytcheva M, Machin SJ.

Link all’articolo: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ijlh.12327/epdf

 

SC-120 STRISCIATORE COLORATORE MINDRAY

Con lo Strisciatore Coloratore SC-120 di MINDRAY, sistema di automazione ad elevata affidabilità per l’allestimento e colorazione dello striscio di sangue periferico, Medical Systems ridefinisce gli standards di produttività ed efficienza nel settore di ematologia.

SC-120 è infatti dotato di:

  • Monitor touch screen a LED 7.8 pollici, utilizzato per le impostazioni di base e per le manutenzioni nella gestione degli strisci e dei reagenti.
  • Stampante interna di barcode, la quale consente di stampare nell’area del vetrino, con una stampa termica durevole, tutte le informazioni del paziente incluse nel barcode 1D o 2D, sia in forma numerica che di testo.
  • Sistema a cassette utilizzate per il trasporto dei vetrini, le quali possono essere caricate agevolmente nella parte frontale di SC-120 e sono trasportate automaticamente all’interno attraverso la catena.
  • Posizione STAT, la quale assicura la preparazione rapida di uno striscio. In questa posizione può essere caricata una microcuvetta che richiede soltanto 40 µl di campione, ovvero la più piccola quantità di sangue richiesta per questa tipologia di analisi.
  • Caricamento sino a 180 vetrini con una riduzione del TAT. Il meccanismo di striscio è costituito da un vetro di zaffiro ad elevata durata. Il volume di campione richiesto, la velocità e l’angolazione per lo striscio sono regolati automaticamente in funzione della consistenza del campione.
  • Colorazione dei vetrini in cassette. Ogni cassetta alloggia un solo vetrino per la colorazione e questo elimina il problema dell’evaporazione del colorante. Queste cassette vengono pulite automaticamente senza necessità di intervento manuale.
  • Supportati i più comuni protocolli di colorazione, incluse le colorazioni di Wright, Wright-Giemsa e May-Grunwald Giemsa. Tutte le soluzioni di colorante possono essere riciclate sino a 20 volte e questo consente un risparmio del 50% dei coloranti rispetto alle tecnologie convenzionali. Tutti i vetrini sono asciugati a caldo prima e dopo la colorazione. Questo ottimizza la qualità della colorazione e riduce il rischio di contaminazione per l’utilizzatore.

Link al sistema SC-120 MINDRAY: http://www.medicalsystems.it/sistemi/sc120-strisciatore-coloritore/

 

CAL 8000 V 2.0 MINDRAY

Con la nuova versione della Soluzione Integrata per Ematologia CAL 8000 V 2.0 di MINDRAY, Medical Systems si conferma come la sola Azienda in grado di fornire una proposta globale per i test della provetta sangue intero, grazie all’integrazione in questa linea di automazione dei moduli MINDRAY per dosaggio turbidimetrico della proteina C-reattiva (PCR o CRP, C-reactive Protein) e per dosaggio HPLC della HBa1C e delle emoglobine patologiche.

Inoltre, questa nuova linea di automazione, rilasciata sul mercato nel Luglio 2016, presenta una nuova gamma di soluzioni adattative in grado di soddisfare le più svariate esigenze organizzative sia in termini di produttività che di logistica:

  • Nuovo binario, maggiore efficienza e più elevata produttività/cadenza analitica
  • Layout più flessibile per ottimizzare l’uso degli spazi di laboratorio
  • Stazione di lavoro (workstation) più veloce, test “Multi R”, distribuzione automatica dei campioni che richiedono “Ripetizioni”, “Rerun” e “Reflex”
  • Il software di gestione a bordo della CAL 8000 aiuta ad organizzare al meglio le ore di lavoro
  • Il software esperto LabXpert per ematologia migliora la funzione dei criteri del riesame, consente l’autovalidazione dei campioni normali ed offre un’interfaccia più intuitiva per la validazione dei campioni patologici
  • Eccellente tecnologia per l’analisi ematologica, esclusiva tecnologia tridimensionale SF-Cube abbinata a laser scatter e fluorescenza

Link al sistema CAL 8000 V 2.0 MINDRAY: http://www.medicalsystems.it/sistemi/cal8000/

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