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26 maggio 2020

Primo HEMATALK MINDRAY Alcuni spunti importanti

hematalk

L’ematologia gioca un ruolo importante nella diagnosi, prognosi e monitoraggio dei pazienti affetti dalla infezione da COVID-19.
Diversi studi hanno descritto le caratteristiche biologiche ed immunologiche delle precedenti epidemie da coronavirus, e molti ricercatori hanno utilizzato la citometria a flusso per descrivere i cambiamenti dei linfociti T e B, nonché il ruolo delle cellule infiammatorie nella immunopatogenesi della malattia.
Attualmente sono disponibili informazioni molto limitate relativamente allo stato immunitario innato dei pazienti affetti da COVID-19.
Esse riguardano la descrizione di:
• Un aumento dei neutrofili totali
• Una riduzione dei linfociti totali
• Un aumento dei livelli serici di proteina C reattiva
Fattori che suggeriscono una forte risposta infiammatoria.
Il test emocromocitometrico completo è conveniente, economico e può essere utilizzato per aiutare i medici nelle fasi di screening dell’infezione, nel monitoraggio dei pazienti malati, nonché individuare i fattori di rischio per predire le forme più severe e definire la mortalità correlata alla malattia.
Tra i parametri dell’emocromo l’RDW (RDW-SD in particolare) è un semplice e non costoso parametro espressione del grado di anisocitosi convenzionalmente usato nella diagnosi differenziale dell’anemia.
E’ stato associato a morbidità e mortalità in pazienti con una varietà di sintomi cardiovascolari.
RDW elevato è correlato a esiti differenti in pazienti con insufficienza cardiaca e pazienti critici. L’RDW può avere un valore prognostico nei soggetti ospedalizzati per embolia polmonare.
RDW è un marker prognostico indipendente nelle sepsi. Un RDW elevato correla con differenti markers infiammatori che suggeriscono che gli aumenti dell’RDW possono riflettere una infiammazione acuta. Tuttavia non è stata ancora stabilita una correlazione tra batteriemia ed RDW.
L’anemia è di solito la causa degli aumenti nel valore dell’RDW, ma l’infiammazione cronica può determinarne l’elevazione. Disturbi come l’artrite reumatoide, la malattia infiammatoria intestinale, l’ipertensione, la tiroidite di Hashimoto possono determinare un aumento dell’RDW.
RDW può essere utilizzato come segno di infiammazione assieme ad altri utili marcatori come la proteina C reattiva, il fibrinogeno, la VES, il D-dimero e l’omocisteina.
Inoltre in letteratura sono reperibili studi che evidenziano l’importanza del rapporto Neutrofili/Linfociti (NLR) e altri nuovi marcatori infiammatori tra cui l’espressione di CD64 in pazienti con broncopolmonite cronica ostruttiva per identificare la gravità della infiammazione ed il riconoscimento da esacerbazione acuta ed infezione.
NLR elevato può essere utilizzato come marker simile a CRP ed RDW nella determinazione di un aumento dell’infiammazione nella BPCO acutamente esacerbata. Il parametro NLR è utile per una diagnosi precoce di potenziali esacerbazioni acute in pazienti che presentano livelli normali dei markers tradizionali.
Durante la prima sessione di HEMATALK tenutasi durante il webinar, organizzato da Mindray, il 18/03/2020 sono stati discussi ed approfonditi questi aspetti e presentate da parte del Dr- Ramon Simon Lopez le risultanze di importanti studi su pazienti affetti da COVID-19 ricoverati presso JZ Hospital – Changzheng Wang.
I dosaggi emocromocitometrici sono stati effettuati con analizzatori Mindray BC-6900 , equivalenti ai BC-6800 PLUS commercializzati e distribuiti in esclusiva in Italia da Medical Systems.
Uno tra questi ha riguardato 92 soggetti affetti da COVID-19, con la raccolta complessiva di 447 campioni biologici.
Di questi soggetti:
59 erano affetti da una forma lieve con prognosi favorevole
16 presentavano una forma moderata-severa
19 si trovavano in condizione critica con una forma severa di infezione e una prognosi sfavorevole
Inoltre, al fine di applicare opportuni test statistici è stata effettuata la seguente suddivisione in gruppi
GRUPPO 1 Gruppo pazienti LIEVI-MODERATI
LIEVI: sintomi leggeri e nessun segno di polmonite alle indagini radiografiche
MODERATI: con febbre,sintomi al tratto respiratorio, polmonite accertata da indagini radiografiche
GRUPPO 2 Gruppo PAZIENTI SEVERI
SEVERI: corrispondenti ad una o più delle seguenti condizioni
a. Stress respiratorio , frequenza respiratoria ≥ 30 eventi/minuto
b. In stato di riposo, saturazione media di ossigeno ≤93%
c. Pressione parziale sangue arterioso/concentrazione di ossigeno ≤ 30 mm Hg (1 mm Hg = 0,133kPa)
GRUPPO 3 Gruppo PAZIENTI ESTREMAMENTE CRITICI
MOLTO CRITICI: corrispondenti ad una delle seguenti condizioni:
a. Insufficienza respiratoria con necessità di ventilazione meccanica
b. Shock respiratorio
c. Ricovero in terapia intensiva per insufficienza d’organo combinata
Successivamente a questi sono stati creati due gruppi aggiuntivi
GRUPPO 4 Pazienti che potrebbero diventare SEVERI
Monitoraggio dei pazienti che potrebbero essere convertiti nel GRUPPO 2
GRUPPO 5 Pazienti che potrebbero diventare molto severi
Monitoraggio dei pazienti che potrebbero essere convertiti nel GRUPPO 3
Sono state presentate ed illustrate tabelle con la distribuzione delle variabili considerate e il calcolo della percentuale di scostamento di tali parametri mettendo a confronto i differenti GRUPPI
1 VS 2 2 VS 3 1 VS 3
Parameteri: Età – HGB – IMG – Lym – RDW-SD – Mon%- Neu – NLR . P-LCR –PRL – PLT – WBC
Sono stati condivisi i grafici derivanti dall’applicazione del test statistico di probabilità MANN-WHITNEY
Dall’analisi dei dati si è evinto che i parametri predittivi per l’evoluzione verso casi severi o prognosi infauste si sono dimostrati essere:
• Diminuzione del numero assoluto di linfociti
• Aumento del numero assoluto dei neutrofili
• Diminuzione della conta piastrinica
• Aumento delle dimensioni dei monociti (per i casi molto critici)
Nei CASI SEVERI e nei casi con CATTIVA PROGNOSI il numero assoluto dei linfociti diminuisce (˂ 0,63 LYM # x mm3)
Il numero assoluto dei neutrofili aumenta nei casi con peggioramento (NEU # > 9,27) e nei casi GRAVI (NEU> 7,85)
Le PLT diminuiscono nei soggetti con peggioramento (PLT<184) RDW-SD aumenta nei casi severi (> 41,6) 79,1% in 1000 pazienti ospedalizzati
Le cause dei cambiamenti nei conteggi cellulari potrebbero essere ricondotte:
Diminuzione del numero assoluto di linfociti: cellule MDCS; virus selettivo per CD4
Aumento del numero assoluto dei neutrofili: sovra infezioni batteriche
Diminuzione delle PLT nei pazienti con peggioramento. Sepsi
Aumento dell’RDW-SD nei soggetti con casi severi: stress ossidativo- inibizione dei fattori che determinano la maturazione dei globuli rossi- carenze nutrizionali – infiammazione
Relativamente ai CELL POPULATION DATA, questi parametri sono determinabili sugli analizzatori Mindray BC-6800 PLUS, è stato evidenziato che:
Le dimensioni dei monociti decrescono nei casi severi ( MO-Z < 889) (solo 10% e 18%) Neutrofili Y (fluorescenza) Aumenta nei casi con peggioramento (>483) mentre rimangono normali nei soggetti critici (solo 8,6% di aumento)
Per differenziare i pazienti con infezioni da coronavirus severe e non severe è stata creata la seguente retta di regressione lineare
NLR & RDW-SD = 0,078737X NLR + 0,489253X RDW-SD – 19,9587
I pazienti sono classificati severi quando NLR & RDW-SD ≥1,06
L’algoritmo è in corso di brevetto
Ulteriori studi potranno confermare i dati