L’analisi dei campioni di DNA libero circolante (cfDNA) prelevati da pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico sono in grado di fornire dettagliate informazioni di carattere prognostico, predittivo, di risposta e resistenza sull’evoluzione della malattia. Partendo dai campioni e dai dati raccolti durante il trial clinico in Fase II dell’inibitore delle poli ADP-ribosio polimerasi noto come Olaparib (TOPARP-A), Jane Goodall e colleghi hanno verificato la potenziale applicabilità del cfDNA come biomarcatore “multiuso” conducendo un sequenziamento mirato del completo esoma presente nei campioni di cfDNA. Così sono state scoperte differenti mutazioni associate a deficienza nella riparazione omologa (HRD) nelle biopsie tumorali e la formazione di nuove mutazioni con il progredire della malattia. Inoltre è stato osservato come la frequenza degli alleli associati alle mutazioni somatiche tende a ridursi selettivamente nei pazienti che rispondono correttamente alla terapia con l’Olaparib; specifici geni oncosoppressori e responsabili per la gestione del DNA (PALB2 e BRCA2) sono infatti identificabili parallelamente ai meccanismi di resistenza. I risultati ottenuti dimostrano quindi l’effettiva applicabilità del cfDNA come biomarcatore; una sua analisi costante e pianificata nei pazienti affetti da carcinoma della prostata può infatti fornire preziose informazioni di carattere predittivo, prognostico, di risposta e resistenza, con un grande impatto sull’efficacia del trattamento e sull’esito sia del carcinoma prostatico che di altri carcinomi.
10 luglio 2017
Il cfDNA come biomarcatore “a tutto tondo” nel trattamento del carcinoma della prostata e di altre malattie
Circulating Free DNA to Guide Prostate Cancer Treatment with PARP Inhibition
Goodall J., Mateo J., Yuan W. et al.
Cancer Discovery, June 2017
http://cancerdiscovery.aacrjournals.org/content/early/2017/06/16/2159-8290.CD-17-0261