Un gruppo di ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center, Los Angeles, ha identificato un biomarcatore in grado di determinare la progressione del carcinoma della mammella o della prostata. Grazie a questa scoperta si apre la prospettiva di poter determinare la risposta dei pazienti a particolari chemioterapici sommnistrati per le forme tumorali più aggressive. Il nuovo biomarcatore, il diaphanous-related formin-3 (DIAPH3), è coinvolto in alcuni processi proteici che rendono la struttura cellulare rigida alterando i microtubuli (MT) del citoscheletro; nei casi in cui la sua concentrazione diminuisce, infatti, la struttura cellulare diviene deformabile, facilitando il passaggio attraverso gli spazi tessutali e l’eventuale diffusione della malattia. Il processo è meglio noto come fenotipo amebico. La diminuzione della concentrazione del DIAPH3 influenza anche differenti parametri dei microtubuli (MT), aumentando così la risposta citotossica nelle linee cellulari dei carcinomi di prostata e mammella verso i taxani, agenti chemioterapici di comune utilizzo. I ricercatori hanno osservato infine una maggiore sopravvivenza, senza recidive, negli individui sottoposti a chemioterapia con taxani e con basse concentrazioni di DIAPH3. In sintesi, lo studio identifica un nuovo collegamento fra i meccanismi molecolari sottostanti il comportamento amebico, le dinamiche citoscheletriche e la sensibilità chemioterapica sui microtubuli (MT).
21 settembre 2015
Il ruolo del DIAPH3 nello sviluppo di cellule tumorali ameboidi
Regulation of microtubule dynamics by DIAPH3 influences amoeboid tumor cell mechanics and sensitivity to taxanes
S. Morley, S. You, S. Pollan, J. Choi, B. Zhou, M.H. Hager, K. Steadman, C. Spinelli, K. Rajendran, A. Gertych, J. Kim, R.M. Adam, W. Yang, R. Krishnan, B.S. Knudsen, D. Di Vizio, M.R. Freeman
Scientific Reports, July 2015, 5, 12136
www.nature.com