L’American Society of Clinical Oncology rilascia delle nuove linee guida per l’uso corretto di biomarcatori durante la fase decisionale per la terapia adiuvante sistemica nelle donne con un carcinoma della mammella in una fase iniziale

I ricercatori della American Society of Clinical Oncology (ASCO) hanno pubblicato in queste settimane le nuove linee guida per “l’uso dei biomarcatori a supporto delle decisioni sulla terapia sistemica adiuvante per le donne con un carcinoma invasivo della mammella in una fase iniziale” sull’American Society of Clinical Oncology. Come scrive Lyndsay N. Harris, coautrice dello studio, “in un’era di grande interesse verso la medicina personalizzata e di precisione, il ruolo ricoperto dai saggi tumorali, basati su marcatori biologici ed utilizzati per indirizzare la gestione delle pazienti, è divenuto di maggiore rilevanza rispetto al passato”. In questo senso, i ricercatori hanno effettuato uno studio prospettico di tutte le pubblicazioni rilasciate nel periodo compreso fra il 2006 ed il 2014 che mostravano una rilevanza con il tema trattato e, tramite un comitato di esperti, hanno sviluppato delle raccomandazioni guida basate sulla evidenza dei dati. Fra le differenti raccomandazioni riportate nel lavoro viene inoltre evidenziato con sufficienti riferimenti come, oltre i recettori per estrogeni e progesterone ed il recettore HER2, i test Oncotype DX, Endopredict, PAM50, Breast Cancer Index, l’attivatore del plasminogeno di tipo urochinasi (uPA) e l’inibitore dell’attivatore del plasminogeno di tipo 1 (PAI-1) possono essere considerati dei biomarcatori preferenziali per guidare le decisioni sulla terapia sistemica adiuvante nelle pazienti con carcinoma alla mammella.