Poiché la disponibilità di una scala più affinata per la valutazione del rischio cardiovascolare dei pazienti affetti da fibrillazione attriale (FA) potrebbe permettere una migliore stratificazione degli stessi, un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School e del Brigham and Women’s Hospital ha studiato questa possibilità impiegando diversi marcatori. Al momento la determinazione clinica del rischio viene effettuata sulla base dello score CHA2DS2-VASc, questo però non è ritenuto sufficiente. Per queste ragioni gli scienziati hanno provato a sviluppare e testare delle nuove scale di rischio cardiovascolare basate su biomarcatori. Partendo dai dati raccolti durante il precedente trial ENGAGE AF-TIMI 48, è stato quindi condotto un sottostudio nel quale sono stati registrati i valori iniziali di tre specifici biomarcatori (la troponina I, il peptide natriuretico di tipo B, frammento N-terminale ed il D-dimero) in oltre quattromila pazienti che avevano un rischio moderato o elevato di ictus; dopodiché è stata analizzata la variazione di questi biomarcatori col passare del tempo per sviluppare la nuova scala di rischio, basato in questo caso su diversi biomarcatori invece che su di uno singolo. La combinazione di questa nuova scala di rischio, con più marcatori, con il punteggio base del CHA2DS2-VASc ha così portato ad un aumento dell’accuratezza prognostica del metodo, identificando un gradiente di rischio 15 volte superiore rispetto al CHA2DS2-VASc utilizzato isolatamente. I ricercatori hanno quindi concluso facendo notare come i loro “dati supportano la tesi per cui i biomarcatori possono contribuire in modo significativo fornendo importanti dettagli sul rischio ..” e “..il punteggio con più marcatori ha identificato costantemente un gradiente di rischio variabile da 4 al 6 volte indipendentemente dal fatto che i pazienti avessero un punteggio del CHA2DS2-VASc pari a 2 o 8”.
12 dicembre 2016
Un nuovo punteggio con l’impiego di più marcatori per la prognosi degli eventi cardiovascolari nei pazienti con fibrillazione atriale (FA)
Cardiovascular Biomarker Score and Clinical Outcomes in Patients With Atrial Fibrillation
C.T. Ruff, R.P. Giugliano, E. Braunwald
JAMA Cardiology, Oct 2016
http://jamanetwork.com/journals/jamacardiology/article-abstract/2557841