Le informazioni contenute in questo sito sono destinate in via esclusiva agli operatori professionali della sanità in conformità all'art. 21 del D.Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 s.m.i e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e successivo aggiornamento del 18 marzo 2013. AccettoMaggiori informazioni

23 luglio 2019

La diffusione dei test ed i trattamenti universali per l’infezione da parte del virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1) porta ad un controllo dell’infezione?

1065_HIV

Lo sviluppo di alcuni modelli matematici avevano ipotizzato che la diffusione dei test ed i trattamenti universali per l’infezione da parte del virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1) avrebbero portato a raggiungere il controllo dell’epidemia dell’infezione entro pochi anni, in contesti dove questa infezione ha un grosso impatto. Pertanto una strategia basata sulla diagnostica ed il trattamento universale è stata considerata un potenziale approccio per ridurre l’incidenza dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Tuttavia i risultati di sperimentazioni precedenti sono stati inconsistenti. Il gruppo HPTN 071 (HIV Prevention Trial Network con lo studio Population Effects of Antiretroviral Therapy to Reduce HIV Transmission (PopART) ha esaminato l’impatto di un pacchetto di interventi di prevenzione dell’HIV sull’incidenza di HIV a livello di comunità. In uno studio randomizzato della comunità condotto dal 2013 al 2018, hanno distribuito casualmente 21 comunità in Zambia e Sud Africa (popolazione totale, circa 1 milione) al gruppo A (intervento di prevenzione combinata con terapia antiretrovirale universale [ART]) , gruppo B (l’intervento di prevenzione con ART messo in atto secondo le linee guida locali [universale dal 2016]), e gruppo C (cure standard). L’intervento di prevenzione ha incluso il test per l’HIV a domicilio che veniva fornito da operatori della comunità, che hanno anche supportato il collegamento per la terapia dell’HIV e l’aderenza alla terapia antiretrovirale. Lo studio ha interessato una popolazione 48.301 partecipanti. A conclusione dello studio è stato osservato che l’intervento di prevenzione combinata con ART in accordo con le linee guida locali ha portato un’incidenza dell’infezione da HIV del 30% inferiore rispetto al gruppo reclutato per le cure standard. Sorprendentemente, non sono state registrate le evidenze di un tale effetto anche nel gruppo A. Appare infatti ipotizzabile che una strategia basata sull’impiego dei test e del trattamento universale dovrebbe ridurre la trasmissione dell’HIV aumentando la percentuale di membri della comunità sieropositivi che conoscono il loro stato di HIV, la percentuale di quelle persone che ricevono l’ART e la percentuale di coloro che ricevono l’ART che hanno una soppressione virale. Gli Autori discutono quindi le possibili spiegazioni.

Effect of Universal Testing and Treatment on HIV Incidence - HPTN 071 (PopART).

Hayes RJ, Donnell D, Floyd S, Mandla N, Bwalya J, Sabapathy K, Yang B, Phiri M, Schaap A, Eshleman SH, Piwowar-Manning E, Kosloff B, James A, Skalland T, Wilson E, Emel L, Macleod D, Dunbar R, Simwinga M, Makola N, Bond V, Hoddinott G, Moore A, Griffith S, Deshmane Sista N, Vermund SH, El-Sadr W, Burns DN, Hargreaves JR, Hauck K, Fraser C, Shanaube K, Bock P, Beyers N, Ayles H, Fidler S; HPTN 071 (PopART) Study Team.

N Engl J Med. 2019 Jul 18;381(3):207-218

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1814556