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22 maggio 2018

Ruolo della determinazione dei cfDNA nei pazienti con carcinoma del retto localmente avanzato (LARC)

cfDNA

L’approccio al cancro del retto costituisce un modello di ricerca basato sul concetto di multidisciplinarietà che ha raggiunto risultati straordinari. Il trattamento dei pazienti con carcinoma del retto localmente avanzato (LARC) si basa su una combinazione di chemio-radioterapia (CRT) e chirurgia. Il tasso di recidive a distanza rimane oltre il 25%. Frammenti del DNA libero circolante (cfDNA) sono presenti nel sangue periferico di ciascun individuo, e una porzione di questi potrebbe essere chiamata ctDNA (Circulating Tumor DNA) se rilasciati nel circolo sanguigno da una formazione tumorale. L’isolamento e analisi del ctDNA può evidenziare frequenze di mutazione anomale che segnalano una patologia ad uno stadio particolarmente precoce, prima che si manifesti qualsiasi sintomo. Il cfDNA è un promettente biomarker nei pazienti con tumore del colon-retto. Lo scopo dello studio era di studiare il cfDNA plasmatico come marcatore prognostico per l’outcome in pazienti con LARC trattati con CRT neoadiuvante e chirurgia. In questo lavoro sono stati studiati 123 pazienti con LARC in 2 studi sui biomarcatori. I pazienti sono stati trattati con CRT neoadiuvante prima della chirurgia Total Mesorectal Excision (TME). La tecnica della TME descritta per la prima volta da Heald, ha mostrato una significativa riduzione delle recidive locali ed è oggi considerata il gold standart. Cinquantadue (42%) dei pazienti hanno ricevuto chemioterapia di induzione con capecitabina + oxaliplatino. Il cfDNA totale è stato determinato in campioni di plasma EDTA ottenuti al basale, dopo chemioterapia di induzione e dopo CRT. Campioni seriali 5 anni dopo l’intervento chirurgico sono stati raccolti in 51 pazienti (41%). Il follow-up mediano è stato di 55 mesi. La recidiva locale o distante è stata osservata nel 30,9% dei pazienti. I pazienti con livelli di cfDNA al di sopra del 75° quartile presentavano un rischio più elevato di recidiva locale o distante e un tempo di recidiva più breve rispetto ai pazienti con cfDNA plasmatico inferiore al 75° percentile. Lo stesso vale per la sopravvivenza libera da malattia (DFS). Nell’analisi multivariata, un alto livello di cfDNA era significativamente associato al tempo di progressione e alla DFS. Durante il follow-up, l’associazione è rimasta significativa indipendentemente dal punto temporale per l’analisi del campione. Pertanto lo studio ha dimostrato un’associazione tra un alto livello plasmatico di base di cfDNA e un aumentato rischio di recidiva, un tempo di recidiva più breve e una DFS più breve nei pazienti con LARC. Di conseguenza, il cfDNA potrebbe potenzialmente migliorare la valutazione del rischio prima e dopo il trattamento e facilitare la terapia personalizzata per i pazienti con LARC.

Circulating cell-free DNA as predictor of treatment failure after neoadjuvant chemo-radiotherapy before surgery in patients with locally advanced rectal cancer.

Schou JV, Larsen FO, Sørensen BS, et al.

Ann Oncol. 2018 Mar 1;29(3):610-615.

DOI: 10.1093/annonc/mdx778