Un’associazione fra gruppi sanguigni, mortalità e recidiva nei pazienti sottoposti a cistectomia radicale

Sembra improbabile che avere un gruppo sanguigno rispetto ad un altro possa andare ad influenzare lo stile o le aspettative di vita di un individuo, ma è esattamente quello che è emerso da un nuovo studio. E’ stato teorizzato infatti che i pazienti sottoposti ad una cistectomia radicale (RC) a causa di un carcinoma dell’uroepitelio (UC) della vescica abbiano una maggiore probabilità d’incorrere in una recidiva se di gruppo sanguigno A piuttosto che O. Per verificare la veridicità di questa teoria, Boorjian e colleghi hanno condotto uno studio retrospettivo su 2086 pazienti affetti da UC alla vescica e che si erano sottoposti a RC fra il 1980 ed il 2008 stimando il tasso di sopravvivenza postoperatorio privo di recidiva ed il tasso di sopravvivenza dello specifico carcinoma; i risultati sono stati messi a confronto con il gruppo sanguigno ABO tramite dei modelli di regressione. E’ stato così riscontrato che fra gli individui sottoposti ad una RC, quelli con gruppo sanguigno differente dallo O, con particolare rilevanza coloro con gruppo sanguigno A, hanno una mortalità significativamente superiore per carcinoma della vescica. Da un punto di vista clinico, secondo i ricercatori, il sistema del gruppo sanguigno ABO può quindi aiutare ad identificare i pazienti che necessitano di terapie particolarmente aggressive e/o di un regime di sorveglianza modificato. Da un altro rivela la presenza di un’associazione fra i gruppi sanguigni e l’outcome delle neoplasie all’interno dei meccanismo biologici, fornendo quindi un ulteriore supporto ai precedenti studi che teorizzavano un potenziale ruolo dei gruppi sanguigni nell’immunologia tumorale.