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27 giugno 2018

Un singolo campione di sangue può permettere di porre la diagnosi di diabete mellito con precisione

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I ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimore nel Maryland hanno pubblicato i risultati di una loro ricerca sulla rivista Annals of Internal Medicine, sulla base della quale sono arrivati alla conclusione che un singolo campione di sangue, con valori elevati di glucosio e HbA1c a digiuno, è fortemente predittivo di una diagnosi di diabete mellito.
La ricerca, finanziata dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases and National Heart, Lung, and Blood Institute, va quindi a modificare le attuali definizioni cliniche del diabete mellito che richiedono ripetute analisi del sangue per confermare livelli elevati di glucosio o emoglobina A1c (HbA1c) al fine di ridurre la possibilità di una diagnosi basata su un possibile falso-positivo. Gli Autori sono arrivati a questa conclusione con uno studio prospettico di coorte impiegando Studio ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities) costituito da13.346 partecipanti (12.268 non affetti da diabete mellito diagnosticato) con 25 anni di follow-up per l’incidenza di diabete mellito, malattie cardiovascolari, malattie renali e mortalità.
I ricercatori hanno definito alti livelli di glucosio a digiuno (7 mmol / L) e HbA1c (6,5%) su un singolo campione di sangue come diabete non diagnosticato confermato. Il diabete non diagnosticato non confermato è stato definito quando risultava elevato un solo valore.
I risultati dello studio hanno dimostrato che, tra 12.268 partecipanti senza diabete diagnosticato, 978 avevano, a digiuno, livelli elevati di glucosio o HbA1c basale (dal 1990 al 1992). Tra questi, il 39% aveva entrambi (diabete non diagnosticato confermato), mentre il 61% aveva solo 1 determinazione elevata (diabete non diagnosticato non confermato). La definizione di conferma aveva una sensibilità moderata (54,9%) ma un’elevata specificità (98,1%) per l’identificazione dei casi di diabete diagnosticati durante i primi 5 anni di follow-up, con una specificità che aumenta fino al 99,6% entro 15 anni. Il valore predittivo positivo a 15 anni è stato dell’88,7% rispetto al 71,1% dei casi non confermati. Il diabete confermato non diagnosticato era significativamente associato a malattie cardiovascolari e renali e mortalità, con associazioni più forti rispetto al diabete non confermato. In conclusione una definizione di conferma del diabete su campione singolo aveva un valore predittivo molto alto per la diagnosi successiva ed era fortemente associata agli end point clinici. Pertanto, questi risultati supportano l’utilità clinica, per identificare il diabete non diagnosticato nella popolazione, di utilizzare i valori delle concentrazioni elevate di glucosio a digiuno e di HbA1c impiegando un singolo campione di sangue.

Prognostic Implications of Single-Sample Confirmatory Testing for Undiagnosed Diabetes: A Prospective Cohort Study

Elizabeth Selvin, Dan Wang, Kunihiro Matsushita, Morgan E. et al.

Ann Intern Med. [Epub ahead of print 19 June 2018]

http://annals.org/aim/article-abstract/2684927/prognostic-implications-single-sample-confirmatory-testing-undiagnosed-diabetes-prospective-cohort