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3 febbraio 2016

Scoperto un sottogruppo di linfociti T mai identificato ed indotto dalle immunoterapie che hanno avuto successo

198_Linfociti T

Alcuni ricercatori dell’Università di Medicina di Stanford hanno da poco rivelato la possibilità di poter predire l’efficacia di una induzione di tolleranza immunologica a terapia conclusa grazie ai fenotipi trascrizionali anergici nei linfociti T. La scoperta è derivata da uno studio condotto dagli scienziati su di una coorte di individui allergici alle noccioline. Le immunoterapie allergene-specifiche possono infatti desensibilizzare anche soggetti con allergie potenzialmente letali, ma i cambiamenti indotti nei linfociti T ed alla base dell’efficacia dell’immunoterapia non sono ancora compresi appieno. La valutazione dell’espressione genica relativa ai linfociti T ed un approccio statistico multivariato hanno mostrato nei soggetti analizzati come un’adeguata immunoterapia può indurre dei linfociti T helper allergene-specifici ad espandersi e trasformarsi in un fenotipo anergico dei linfociti T helper di tipo 2; questi non erano stati identificati precedentemente né nei partecipanti prima del trattamento né nel gruppo di controllo. I risultati ottenuti hanno portato i ricercatori a dedurre un nuovo e possibile approccio per i pazienti che si sottopongono ad immunoterapie; il monitoraggio di questi linfociti T helper nei loro campioni potrebbero infatti essere usati per identificare i fenotipi clinici immuno-tolleranti al termine del trattamento. Una tale scoperta, i ricercatori hanno concluso, potrebbe avere dei risvolti anche in altri campi dell’immunoterapia trovando nuove risposte a patologie come il carcinoma, le patologie autoimmuni ed i trapianti.

Successful immunotherapy induces previously unidentified allergen-specific CD4+ T-Cell subsets

J.F. Ryan, R. Hovde, J. Glanville, S.C. Lyu, X. Ki, S. Gupta, R.J. Tibshirani, D.C. Jay, S.D. Boyd, R.S. Chinthrajah, M.M. Davis, S.J. Galli, H.T. Maecker, K.C. Nadeau

PNAS, Jan 2016

www.pnas.org