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23 dicembre 2015

Il suPAR per la patologia renale come il colesterolo per quella cardiovascolare

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Da oggi con un semplice prelievo di sangue sarà possibile identificare con sufficiente affidabilità gli individui che rischiano di sviluppare una nefropatia cronica (CKD); inoltre la capacità predittiva di questo saggio si spinge fino a cinque anni prima che la patologia abbia modo di provocare danni all’organismo. Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine (NEJM), spiega come il risultato sia stato raggiunto grazie alla scoperta di un nuovo marcatore, il recettore solubile dell’attivatore del plasminogeno simil-urochinasi (suPAR). Durante la sperimentazione sono stati valutati i livelli di suPAR in oltre tremila individui iscritti alla Emory Cardiovascular Biobank, determinando la funzionalità renale al momento dell’iscrizione e durante le visite effettuate nei 5 anni successivi. Alte concentrazioni di questo indicatore sono state associate con sviluppo di glomerulosclerosi segmentaria e focale e con una prognosi peggiore Più nello specifico, i ricercatori hanno scoperto che il 40% dei partecipanti con elevati livelli di suPAR ma nessuna patologia renale nota sviluppavano una patologia renale cronica col passare del tempo. Jochen Reiner, uno degli autori, è apparso positivo nel dichiarare che presto “il suPAR rappresenterà per le malattie renali quello che il colesterolo ha rappresentato per le patologie cardiovascolari”; i pazienti con elevati livelli di suPAR potranno ricevere indicazioni sulle opportune azioni da intraprendere per poter prevenire le patologie renali, così come i pazienti con elevati livelli di colesterolo ricevono indicazioni su quali cambiamenti implementare nello stile di vita e quali farmaci assumere per minimizzare il rischio d’infarto o ictus.

Soluble urokinase receptor and chronic kidney disease

S.S. Hayek, S. Sever, Y.A. Ko, H. Trachtman, M. Awad, S. Wadhwani, M.M. Altintas, C. Wei, A.L. Hotton, A.L. French, L.S. Sperling, S. Lerakis, A.A. Quyyumi, J. Reiser

The New England Journal of Medicine, Nov 2015, 373, 1916-1925

www.nejm.org