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30 settembre 2019

E’ consigliabile la determinaizone della Vit. D: esiste una correlazione inversa tra i suoi livelli ematici ed il rischio di morte, soprattutto nelle persone più giovani e di mezza età

1112_Mortalità e Vit D

Gli Autori di questa comunicazione, presentata all’European Association for the Study of Diabetes Annual Meeting tenutosi a Barcellona dal 16 al 20 Settembre. sono partiti dal fatto che numerosissimi studi e le successive meta-analisi hanno dimostrato che esiste una correlazione inversa tra i livelli ematici di vitamina D ed il rischio di morte. Tuttavia, la maggior parte dei dati disponibili proviene da coorti più anziane con prove relativamente scarse per le fasce d’età più giovani. Inoltre, l’associazione dei livelli ematici di vitamina D stratificati per le diverse cause di morte non è stata definita. Lo studio condotto da Rodrig Marculescu, professore associato presso l’Università di Medicina di Vienna, ha cercato di approfondire questi aspetti. Il gruppo di ricerca ha analizzato i dati di 78.581 pazienti nei quali erano stati determinati i livelli plasmatici della vitamina D presso il General Hospital di Vienna tra il 1991 e il 2011 e li hanno confrontati con il registro nazionale austriaco delle morti. Hanno così rilevato che i pazienti con un livello di 25-idrossivitamina inferiore a 10 nmol / L avevano quasi tre volte più probabilità di morire rispetto a quelli con un normale livello di vitamina D. Questo dato era maggiormente evidente nelle persone più giovani e di mezza età. Inoltre stratificando i dati per causa di morte, il gruppo del Prof. Marculescu ha rilevato che questo effetto era particolarmente associato ai decessi correlati alle complicazioni legate al diabete. I soggetti con un livello di vitamina D di almeno 90 nmol / L, avevano invece un rischio ridotto fino al 40% per la mortalità per tutte le cause. Sulla base dei risultati articolati nel loro studio, gli Autori ritengono che sebbene il nostro organismo sintetizza normalmente la vitamina D per irraggiamento della cute, nei climi freddi e le conseguenti problematiche di esposizione alla luce solare possono limitarne la produzione. Pertanto suggeriscono di controllare il livello di vitamina D nel sangue e, se bassi, i pazienti dovrebbero consultare il proprio medico su come farlo aumentare con l’integrazione di vitamina D, specialmente durante l’infanzia e in giovane età.

Marculescu R, et al.

Abstract 325. Presentato al: European Association for the Study of Diabetes Annual Meeting; Sept. 16-20, 2019; Barcelona, Spain.

https://www.easd.org/annual-meeting/easd-2019.html

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