Le informazioni contenute in questo sito sono destinate in via esclusiva agli operatori professionali della sanità in conformità all'art. 21 del D.Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 s.m.i e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e successivo aggiornamento del 18 marzo 2013. AccettoMaggiori informazioni

18 gennaio 2019

I fonendoscopi sono potenziali vettori di trasmissione batterica nosocomiale

937_Infezioni fonendoscopi

Le infezioni nosocomiali sono un problema rilevante, reso ancora più complesso dall’adattamento batterico. Gli studi culturali, concentrati su singoli organismi, hanno implicato i fonendoscopi come potenziali vettori di trasmissione batterica nosocomiale. Tuttavia, sinora, nessuno ha studiato tutte le comunità batteriche che contaminano i fonendoscopi. Gli Autori di questo articolo, che lavorano presso il Pulmonary, Allergy and Critical Care Division, Department of Medicine, University of Pennsylvania Perelman School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania, hanno utilizzato l’analisi del gene ribosomiale batterico 16S (16S rRNA), lungo approssimativamente 1500 bp, che permette di identificare e classificare tutti i batteri presenti in un determinato campione. Sono stati presi in esame i fonendoscopi in uso in una unità di terapia intensiva (ICU), inclusi i fonendoscopi dei professionisti, i fonendoscopi di uso individuale della singola stanza ed i fonendoscopi non utilizzati, puliti di uso individuale. Due serie aggiuntive di fonendoscopi professionali sono state campionate prima e dopo la pulizia utilizzando metodi standardizzati o preferiti dal professionista. I risultati dello studio hanno dimostrato che i livelli di contaminazione batterica erano più alti sui fonendoscopi dei professionisti, seguiti dai fonendoscopi nella stanza del paziente, mentre i fonendoscopi puliti erano indistinguibili dai controlli. Le comunità batteriche presenti sui fonendoscopi erano complesse e l’analisi della comunità batterica dimostrava che i fonendoscopi dei medici e quelli della stanza del paziente erano indistinguibili tra loro e significativamente diversi dai fonendoscopi puliti. La pulizia dei fonendoscopi del professionista ha comportato una significativa riduzione dei livelli di contaminazione batterica, ma questi livelli hanno raggiunto quelli dei fonendoscopi puliti in pochi casi utilizzando i metodi standardizzati o preferiti dal professionista e la composizione della comunità batterica non è cambiata in modo significativo. Gli Autori, concludono, che i fonendoscopi utilizzati in una ICU trasportano il DNA batterico che riflette comunità microbiche complesse che includono taxa nosocomialmente importanti. Le pratiche di pulizia comunemente utilizzate riducono la contaminazione ma sono solo parzialmente riuscite a modificare o eliminare queste comunità.

Molecular analysis of bacterial contamination on stethoscopes in an intensive care unit.

Vincent R. Knecht, John E. McGinniss, Hari M. Shankar, et al.

Infection Control & Hospital Epidemiology Published online: 12 December 2018

https://www.cambridge.org/core/journals/infection-control-and-hospital-epidemiology/article/molecular-analysis-of-bacterial-contamination-on-stethoscopes-in-an-intensive-care-unit/E5080DEC191CA8114D4CD564258CADE3