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9 marzo 2021

Mindray Biochemistry D- dimer Solution per Covid-19

D Dimero trombo

Poiché la pandemia da COVID-19 continua ad affliggere tutto il mondo, tra i clinici sono diventati di primaria importanza gli aspetti che coinvolgono una rapida diagnosi, la prognosi ed il trattamento dei pazienti colpiti da questa patologia.

Recentemente gli scienziati hanno scoperto che il virus ha un recettore nelle cellule dell’ospite, Angiotensin Converting Enzyme II o ACE2. Con l’aiuto di ACE2 il COVID-19 invade rapidamente il corpo umano , riproducendosi in modo massivo, distruggendo le cellule normali, i tessuti e il sistema micro vascolare, causando alla fine ingenti lesioni polmonari e multiple insufficienze d’organo e una  coagulazione intravascolare che si verifica nel 71,4% dei pazienti che muoiono a causa del COVID-19.

E’ ampiamente risaputo che il D- Dimero, un frammento di proteina prodotto tramite il disfacimento dei grumi di fibrina che sono tipicamente collegati l’uno all’altro,  è un significativo  bio -marcatore che correla con la ipercoagulabilità. Altri studi clinici hanno anche rivelato la relazione tra D- dimero e COVID-19 e recenti ricerche hanno dimostrato che quando un paziente con COVID-19 ha elevati livelli di D- dimero al momento della ammissione in ospedale, il rischio di morte è elevato.

Come pubblicato su Jama dalla equipe  di Zhi Young il gruppo di pazienti morti (non sopravvissuti) per COVID-19, il livello del D- dimero  inizialmente aumenta con il progredire della malattia sino al settimo giorno quando i valori superano il range di normalità e poi si mantiene ad un livello alto di plateau (vedi figura 1A). In confronto il gruppo dei sopravvissuti mostra valori abbondantemente all’interno del range di normalità. Un altro articolo pubblicato su Lancet  afferma che esiste una stretta correlazione tra i livelli di D- dimero e il tasso di mortalità  delle vittime (Figura 1B).

Nella ricerca condotta da Shah  che ha utilizzato un metodo sistematico di meta-analisi si è arrivati alla stessa conclusione. La ricerca ha incluso i risultati di 18 articoli e un totale di 3682 pazienti per definire il Forest Plot . (Figure 1C ,D). Per riassumere, nei pazienti con malattia severa o morti per COVID-19,  i livelli di D- dimero sono stati più elevati che nei pazienti con patologia non severa o sopravvissuti.

D-dimero1

Applicazione del D- dimero  nella definizione della prognosi per COVID-19

In accordo con lo studio del gruppo di Zhang , tra tutti i parametri studiati nei pazienti con COVID-19 ha il più alto C index, il che significa che esso ha il più elevato tasso di coincidenza predittiva tra tutti i metodi testati in laboratorio (Figura 2A). Inoltre essi hanno anche riscontrato che la concentrazione di 2 µg/ml potrebbe rappresentare il valore di cut-off per rischio di mortalità per COVID-19 visto che per concentrazioni di D- dimero > di 2 µg/ml la probabilità di sopravvivenza diminuisce drammaticamente ( Figura 2B). Di conseguenza, la valutazione basata su questo valore ha mostrato che quando 2 µg/ml viene considerato come valore di cut-off si ottiene una sensibilità del 92,3% e una specificità del 83,3%, ottimale per tutti i gruppi (Figura 2C).

Ci sono state evidenze riguardo a un’aumentata incidenza di eventi trombo embolici venosi (TEV) tra cui trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP), in pazienti con  infezione  da COVID-19 grave e il D- dimero può anche essere usato come indicatore di monitoraggio di VTE e PE con un valore di cut-off di 0,55 µg/ml.

Inoltre, Yao non solo ha riscontrato che i pazienti con D- dimero superiore a 2 µg/ml hanno avuto necessità di cure intensive e interventi precoci, ma ha suggerito che un valore di cut off di 1 µg/ml potrebbe aiutare i medici ad identificare i pazienti con prognosi infausta.

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In conclusione, il D- dimero ha enormi valori clinici nel trattamento e nella prognosi del Covid-19 come indice di monitoraggio sensibile. In considerazione dei disordini nel microambiente coagulativo  nei pazienti infetti da COVID-19 o ad alto rischio di TEV indotto da una ridotta attività, un aumento del tempo di permanenza a letto o in fase di quarantena per l’ospedalizzazione, è necessario testare regolarmente  il  D- dimero per un rapido monitoraggio del trattamento della malattia. Sebbene un cut-off di oltre 2 µg/ml sia stato approvato da molti ricercatori che monitorano il trattamento del paziente, i laboratori sono comunque invitati a stabilire i propri standard in modo che la variazione demografica possa essere presa in considerazione

Mindray’s  D- dimer Biochemistry Solution

Il dosaggio biochimico Mindray D- dimero  immunoturbidimetrico potenziato con particelle fornisce una determinazione quantitativa dei prodotti di degradazione dei reticolati di fibrina (D- dimero)

Reagenti pronti all’uso: elaborazione completamente automatizzata senza preparazione manuale della soluzione di lavoro

Reagenti stabili: 4 settimane di stabilità a bordo a 2-8 °

Largo range di linearità (0,5 ~ 48 µg/ml): riduce la necessità di diluizione dei campioni e aumenta l’efficienza

Elevata precisione

D-Dimer

 

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