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28 agosto 2015

L’approccio genomico al carcinoma della prostata quale mezzo per la stratificazione della malattia

Lo studio dell’approccio genomico integrato di altri tumori si è dimostrato utile e vantaggioso per stratificare la malattia, come nel caso della carcinoma della mammella. Tuttavia, niente in questo senso è stato fatto per il carcinoma prostatico benchè la comprensione della eterogeneità dei fenotipi e dei genotipi del carcinoma della prostata sia fondamentale per un trattamento di successo. Al fine di colmare questo gap, il gruppo di ricercatori hanno condotto una vasta analisi genomica integrata che ha permesso di stratificare  i pazienti in cinque gruppi molecolari con diversi gradi di rischio che si è basato sul profilo della espressione genica ed il numero di copia di 100 geni chiave. Lo studio ha interessato 482 tumori ottenuti da 259 pazienti affetti da carcinoma prostatico primitivo ed ha dimostrato che è possibile predire la recidiva della malattia basandosi sui sottogruppi dei geni individuati in maniera decisamente superiore ad altri metodi utilizzati.  Oltre a confermare l’associazione delle modificazioni molecolari già descritte (MAP3K7, MELK, RCBTB2, ELAC2, TPD52, ZBTB4) con il rischio di sviluppare il carcinoma prostatico, sono stati identificati 94 geni che non erano stati precedentemente associati con il carcinoma prostatico. L’importanza dell’analisi genomica integrata viene particolarmente messa in evidenza da questi risultati.

Integration of copy number and transcriptomics provides risk stratification in prostate cancer: A discovery and validation cohort study

H. Ross-Adams, A.D. Lamb, M.J. Dunning, S. Halim, J. Lindberg, C.M. Massie, L.A. Egevad, R. Russell, A. Ramos-Montoya, S.L. Vowler, N.L. Sharma, J. Kay, H. Whitaker, J. Clark, R. Hurst, V.J. Gnanapragasam, N.C. Shah, A.Y. Warren, C.S. Cooper, A.G. Lynch, R. Stark, I.G. Mills, H. Grönberg, D.E. Neal, on behalf of the CamCaP Study Group

EBioMedicine

http://dx.doi.org/10.1016/j.ebiom.2015.07.017