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29 luglio 2015

Il ruolo della copeptina nella diagnosi del paziente diabetico e non

68_Copeptina

Gli Autori di questo articolo avevano già dimostrato il potenziale utilizzo del dosaggio della copeptina (nota anche come CT-proAVP), peptide glicosilato costituito da 39 aminoacidi sintetizzato principalmente dai neuroni paraventricolari dell’ipotalamo e del nucleo sopraottico. Infatti concentrazioni elevate si erano dimostrate associate con una elevata incidenza di diabete mellito, obesità addominale ed albuminuria oltre ad essere un predittore di eventi cardiovascolari  dopo un infarto del miocardio nei pazienti diabetici. La dr.ssa Enhӧrning con i suoi colleghi hanno deciso di valutare se la copeptina ematica si comporti differentemente in un paziente sano rispetto ad uno diabetico; lo studio era incentrato specificatamente sul determinare come elevate concentrazioni di copeptina predicano una coronaropatia (CAD), una insufficienza cardiaca (HF) o la morte differentemente negli individui con diabete rispetto a quelli sani. Le determinazioni effettuate hanno dimostrato che la copeptina permette di predire le malattie cardiache ed il decesso nei pazienti diabetici, ma non in quelli non diabetici. Questi risultati suggeriscono l’uso della copeptina e del sistema della vasopressina come marcatore prognostico e obiettivo terapeutico per le patologie cardiache ed il rischio di morte nei pazienti affetti da diabete.

Copeptin is an independent predictor of diabetic heart disease and death

S. Enhӧrning, B. Hedblad, P.M. Nilsson, G. Engstrӧm, O. Melander

American Heart Journal, April 2015, 169, 4, 549-556

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