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29 settembre 2016

L’importanza degli interventi mirati nei casi di fibrillazione atriale

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Due ricercatori hanno recentemente condotto una review di tutti gli studi riguardanti la fibrillazione atriale; l’obiettivo iniziale era quello di valutare potenziali correlazioni fra questa complessa patologia degli atri ed il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, malattie renali o eventuali decessi. L’analisi dei dati pubblicati nella letteratura scientifica ha così portato ad una nuova ed importante scoperta; la fibrillazione atriale è infatti risultata associata nella maggior parte dei lavori con un rischio maggiore e generale di mortalità, di mortalità cardiovascolare, di eventi cardiovascolari importanti, ictus, ictus ischemico, coronaropatia, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, malattia renale cronica, ma non ictus emorragico. Analizzando più nello specifico le fonti, è stato individuato anche come l’insufficienza cardiaca è comunemente associabile al più alto tasso di rischio in valore assoluto. Conseguentemente a tutte queste associazioni fra la fibrillazione atriale, il rischio maggiore di decesso, di malattia renale e cardiovascolare, i ricercatori ritengono necessario usare degli interventi mirati per ridurre i potenziali effetti negativi nei pazienti affetti da fibrillazione atriale.

Atrial fibrillation and risks of cardiovascular disease, renal disease, and death: systematic review and meta-analysis

A. Odutayo et al.

TheBMJ, Sept 2016

http://www.bmj.com/content/354/bmj.i4482