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14 giugno 2018

Possibile determinare nelle urine i biomarcatori dell’osteolisi peri-impianto prima ancora che questa si manifesti radiograficamente

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L’artroprotesi è l’unica terapia efficace per la cura della coxartrosi. L’intervento chirurgico sostituisce l’articolazione con importanti fenomeni degenerativi con la conseguente scomparsa del dolore artrosico. La protesi d’anca rappresenta l’unica terapia possibile in caso di degenerazione avanzata dell’articolazione. Tra le persone sottoposte ad artroprotesi, circa il 10 per cento richiederà un intervento chirurgico sostitutivo entro 10 o 15 anni. Ciò è dovuto a una condizione di osteolisi, in cui l’osso adiacente alla protesi va incontro a processi degenerativi, provocando uno “scollamento” (o mobilizzazione) dell’impianto. Sinora questa condizione viene diagnosticata ricorrendo alla diagnostica per immagini con la radiografia, dopo che si è verificata una perdita ossea sostanziale, rendendo il successivo intervento più complessa. Tuttavia, dopo una ricerca durata diversi anni, i ricercatori della Rush University Medical Center di Chicago sono stati in gradi di individuare nelle urine dei marcatori di questa condizione prima ancora che fosse rilevabile radiograficamente. I ricercatori, guidati dal Dr. D. Rick Sumner, sono giunti a questo risultato analizzando i campioni di urina raccolti da 26 pazienti 24 ore prima dell’intervento di sostituzione dell’anca, e poi annualmente per diversi anni. Un totale di 16 di queste persone ha sviluppato l’osteolisi, mentre le altre 10 non hanno avuto alcuna complicazione. I ricercatori sono stati, in questo modo, in grado di porre la diagnosi di osteolisi fino a sei anni prima che la diagnosi fosse posta radiograficamente. Hanno infatti individuato due biomarcatori che presentavano livelli superiori alla media: uno era una proteina del tessuto connettivo chiamata alfa CTX, che è un ben noto marcatore di elevato turnover osseo e di nuovo riassorbimento osseo, mentre l’altra era l’interleuchina 6, proteina che è coinvolta nella risposta infiammatoria. Inoltre, l’elevata precisione dei livelli dei biomarcatori preoperatori dimostra l’importanza potenziale dei fattori preesistenti, specifici per il paziente, che determinano la successiva osteolisi.

Discovery of biomarkers to identify peri‐implant osteolysis before radiographic diagnosis

Ryan D. Ross, Youping Deng, Rui Fang et al.

Journal of Orthopaedic Research 05 June 2018

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/jor.24044