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6 luglio 2016

Un nuovo saggio ematico per la diagnosi dell’infezione da HIV

305_Infezione HIV

I ricercatori della University of Pittsburgh hanno studiato come la costituzione di una libreria combinatoria casuale di peptoidi può portare all’identificazione di biomarcatori non-biologici per specifiche malattie di cui non si conosce al momento una causa. L’idea di partenza degli scienziati era di scoprire se gli oligomeri sintetici non-biologici siano in grado di ricoprire il ruolo di leganti per gli anticorpi; una volta costituita questa nuova molecola, valutare il suo potenziale utilizzo come biomarcatore per individuare la risposta, estremamente selettiva ed efficace, del sistema immunitario verso un qualsiasi agente.
Con lo screening di un milione di peptoidi i ricercatori hanno trovato 112 (circa 1 su 10.000), che legavano preferenzialmente le immunoglobuline presenti nel siero umano noto per essere positivo per gli anticorpi anti-HIV. Il passo successivo è stato quello di ri-sintetizzare i peptoidi reattivi e valutarli con una metodica ELISA su piastra. Quattro di questi hanno mostrato delle proprietà molto buone ed un quinto proprietà eccellenti per stabilire la diagnosi sierologica di una infezione da HIV. I risultati iniziali di questa nuova metodica si sono dunque rivelati promettenti ed i ricercatori sono fiduciosi dell’applicabilità della tecnica nello sviluppo di nuovi saggi diagnostici ematici per qualsiasi malattia infettiva.

Selection of a potential diagnostic biomarker for HIV infection from a random library of non-biological synthetic peptoid oligomers

T.L. Gearhart et al.

Journal of Immunological Methods, May 2016

www.sciencedirect.com

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