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6 agosto 2019

Messo a punto un metodo che permette di identificare la malattia di Alzheimer, prima che insorgano i sintomi, basandosi su un prelievo ematico

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In un articolo pubblicato sulla rivista Neurology del 1 Agosto, i ricercatori della Washington University School of Medicine con sede a St. Louis, hanno comunicato di aver messo a punto un metodo in grado di determinare i livelli della proteina beta amiloide dell’Alzheimer nel sangue e che combinando i livelli di amiloide nel sangue con altri due importanti fattori di rischio dell’Alzheimer – l’età e la presenza della variante genetica APOE4 permette di identificare precocemente i pazienti che presentano già delle alterazioni a livello cerebrale per la malattia di Alzheimer, prima ancora che siano comparsi i sintomi, con una precisione del 94% mentre la sola determinazione della beta amiloide nel sangue raggiungeva una precisione dell’88%. Questo sistema si è dimostrato più sensibile dell’attuale gold standard che oggi viene impiegato e che consiste nella PET cerebrale che è in grado di individuare la deposizione di amiloide cerebrale all’esordio del processo patologico e prima dell’insorgenza clinica. Gli Autori stimano che questi risultati potranno permettere di rendere commercialmente disponibile nell’arco di qualche anno un test che, basandosi su un prelievo di sangue periferico, potrà essere impiegato per diagnosticare precocemente l’esordio del processo patologico a livello cerebrale. Il metodo impiegato si basa sulla spettrometria di massa per misurare con precisione le quantità di due forme di beta amiloide nel sangue: l’amiloide beta 42 e l’amiloide beta 40. Il rapporto delle due forme diminuisce quando aumenta la quantità di depositi di beta-amiloide nel cervello. La disponibilità di questo metodo potrà inoltre permettere di iniziare l’eventuale precoce trattamento, che potrebbe essere individuato, anche più facilmente, disponendo di uno strumento economico, di facile impiego ed applicabile su ampia scala che è possibile con uno screening effettuato su un campione di sangue. L’importanza di questa scoperta è notevole se si considera che anche venti anni prima che i pazienti presentino le note manifestazioni cliniche della malattia di Alzheimer, come la perdita della memoria e la confusione, inizia il deposito e l’accumulo di questi gruppi di proteine nel cervello.

High-precision plasma β-amyloid 42/40 predicts current and future brain amyloidosis

Suzanne E. Schindler, James G. Bollinger, Vitaliy Ovod…….. & Randall J. Bateman

Neurology August 01, 2019

https://n.neurology.org/content/early/2019/08/01/WNL.0000000000008081/tab-article-info