Le informazioni contenute in questo sito sono destinate in via esclusiva agli operatori professionali della sanità in conformità all'art. 21 del D.Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 s.m.i e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e successivo aggiornamento del 18 marzo 2013. AccettoMaggiori informazioni

7 novembre 2019

L’analisi di un campione sangue può prevedere la prognosi nei pazienti affetti da glioblastoma (GBM)

1139_Glioblastoma

Il glioblastoma è il tumore cerebrale più maligno, quasi sempre letale, che si forma, quasi esclusivamente, nella corteccia cerebrale. La sintomatologia esordisce come una crisi convulsiva che insorge a cielo sereno, senza alcun precedente, in genere in età > 50 anni. I ricercatori dell’Abramson Cancer Center della University of Pennsylvania, hanno voluto valutare l’utilità clinica della determinazione del DNA libero circolante (cfDNA) per determinare l’impatto sulla prognosi del cfDNA plasmatico nei pazienti con GBM, nonché il suo ruolo, di questa biopsia liquida, di surrogato del carico tumorale e come substrato della metodica nota come next-generation sequencing (NGS). A tale scopo hanno condotto uno studio prospettico di coorte su 42 pazienti con GBM di nuova diagnosi. Il cfDNA plasmatico è stato quantificato in condizioni basali, prima della resezione tumorale iniziale, e longitudinalmente durante la chemioradioterapia. Il cfDNA plasmatico è stato valutato per la sua associazione con la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS), correlato al carico radiografico del tumore e impiegato in un pannello NGS mirato. Gli Autori hanno così potuto rilevare che prima dell’intervento chirurgico iniziale, i pazienti con GBM avevano una concentrazione plasmatica di cfDNA, che le cellule tumorali rilasciano in circolo, più elevata rispetto ai controlli sani corrispondenti all’età. La concentrazione plasmatica di cfDNA era correlata al carico tumorale radiografico sulla prima scansione della risonanza magnetica post-radiazione dei pazienti e tendeva ad aumentare prima o contemporaneamente alla progressione radiografica del tumore. La concentrazione plasmatica preoperatoria del cfDNA al di sopra della media è stata associata a PFS inferiore. Gli Autori hanno anche confrontato il sequenziamento genetico delle biopsie ottenute dal GBM con le biopsie liquide e hanno scoperto che mentre entrambe le biopsie hanno rilevato mutazioni genetiche in più del 50% dei pazienti, nessuna di queste mutazioni si è sovrapposta, questo fa pensare che la biopsia liquida è in grado di fornire informazioni complementari sulla composizione molecolare o genetica del tumore. Gli Autori concludono, dandone dimostrazione per la prima volta, che il cfDNA può essere uno strumento prognostico efficace ed un surrogato del carico tumorale nei pazienti con nuova diagnosi di GBM.

Clinical utility of plasma cell-free DNA in adult patients with newly diagnosed glioblastoma - a pilot prospective study

Stephen Bagley, Seyed Ali Nabavizadeh, Jazmine Mays et al.

Clin Cancer Res October 30 2019

https://clincancerres.aacrjournals.org/content/early/2019/10/30/1078-0432.CCR-19-2533