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19 febbraio 2016

Aggiornamento e diffusione degli ultimi dati sul virus Zika dal WHO e CDC

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In seguito all’emergenza internazionale delle ultime settimane, la World Health Organization (WHO) ed i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno messo a disposizione della popolazione numerose risorse ed informazioni sulla patologia virale nota come Zika. Sia i medici che i pazienti hanno ora la possibilità di consultare sui siti di queste associazioni internazionali le più recenti informazioni sullo stato attuale di diffusione del virus e sul suo modus operandi. In queste banche dati sono riportate infatti le aree in cui sono stati comprovati uno o più casi d’infezione virale; una serie di domanda&risposta per l’informazione e la prevenzione non solo delle persone in generale ma anche, e specificatamente, delle donne in stato di gravidanza; semplici informazioni per permettere alla popolaziona generale d’identificare correttamente i sintomi di questa patologia, come viene fatta la diagnosi e come viene trattata; informazioni più specifiche con un elenco di linee guida aggiornate sia per il personale sanitario che per i laboratori sanitari pubblici locali e statali. Lo Zika, il cui primo caso confermato risale al Maggio del 2015 in Brasile, è una patologia di origine virale trasmessa tramite la puntura di zanzare infette della specie Aedes; nel periodo successivo sono stati identificati differenti casi d’infezione negli Stati Uniti in individui che ritornavano da una vacanza nell’America del Sud. Il 2 Febbraio il CDC ha confermato il primo caso negli Stati Uniti di virus Zika trasmesso per via sessuale. La dichiarazione è stata “la paziente è stata infettata dal virus dopo aver avuto un rapporto sessuale con un individuo malato di ritorno da un paese dove il virus Zika è presente”. Con una costante evoluzione del caso i due siti divengono quindi dei validi ed importanti punti di riferimento sia per il personale sanitario che per le persone comuni.

World Health Organization, Centers for Disease Control and Prevention , Feb 2016

www.cdc.gov, www.who.int

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