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8 luglio 2015

Possiamo prevedere lo sviluppo della demenza di Alzheimer con lo studio di alcuni biomarcatori?

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L’identificazione dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer nella fase presintomatica è al centro dell’interesse della comunità scientifica poiché potrebbe permettere quegli interventi di prevenzione secondaria che potrebbero migliorare la qualità della vita degli stessi. Questo lavoro riporta i risultati degli studi dei ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis che ha seguito longitudinalmente un gruppo di soggetti (169) con prelievi seriati di liquido cerebrospinale e la valutazione clinica. Un piccolo gruppo è stato studiato anche con l’impiego della diagnostica per immagini. I controlli sono stati fatti ad intervalli di tre anni e, in alcuni casi, i pazienti sono stati studiati per oltre dieci anni. Sono stati così individuati dei patterns dei biomarcatori nel liquido cerebrospinale all’inizio della mezza età che si associavano con la successiva positività per l’amiloide ed il declino cognitivo. Questi dosaggi quindi potrebbero essere utili per individuare precocemente i pazienti ed inserirli in trial terapeutici clinici mirati a prevenire il declino cognitivo.

Longitudinal Cerebrospinal Fluid Biomarker Changes in Preclinical Alzheimer

Sutphen CL, Jasielec MS, Shah AR, Macy EM, Xiong C, Vlassenko AG, Benzinger

JAMA Neurol. 2015 Jul 6

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