Le informazioni contenute in questo sito sono destinate in via esclusiva agli operatori professionali della sanità in conformità all'art. 21 del D.Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 s.m.i e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e successivo aggiornamento del 18 marzo 2013. AccettoMaggiori informazioni

15 giugno 2017

Studio della diversità batterica in una struttura ospedaliera di recente apertura

541_Infezioni ospedaliere

I microrganismi presenti negli ospedali possono influenzare il processo di guarigione e l’outcome del paziente, anche se la complessità e la diversità di queste comunità batteriche non sono di semplice interpretazione.
Un gruppo di ricercatori Americani ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio sulla diversità batterica riscontrata nei pazienti, nello staff ed sulle superfici di una nuova Struttura Sanitaria atta al ricovero, il Center for Care and Discovery (University of Chicago). La potenziale associazione fra le comunità microbiche degli ospedali e le infezioni intra-ospedaliere è ritenuta infatti di grande rilevanza in un Sistema Sanitario che presta sempre maggiore attenzione agli ambienti di lavoro interni ed agli ecosistemi associati. Per questo lavoro i ricercatori hanno raccolto, in un periodo complessivo di un anno e su due piani differenti della struttura, oltre seimila campioni microbici sia da stanze adibite ai pazienti che da altre per l’uso esclusivo del personale sanitario. L’analisi di questi campioni ha rivelato l’esistenza di un processo d’influenza bilaterale fra i pazienti e gli ambienti in cui si trovavano ricoverati. I batteri presenti nelle stanze dei pazienti rassomigliavano infatti ai microbiota osservati nell’epidermide dei pazienti occupanti le rispettive stanze e questa somiglianza diveniva sempre più evidente col passare del tempo durante il periodo di ricovero; inoltre anche la flora batterica delle stanze stesse diveniva simile a quella dei ricoverati col passare del tempo. Tra le altre cose, sulle varie superfici sono stati identificati anche geni in grado di conferire resistenza antimicrobica (in concentrazioni superiori a quelle sull’epidermide dei pazienti), genotipi dello Staphylococcus e del Propionibacterium. In conclusione lo studio delinea uno schema d’interazioni fra le superfici dell’ospedale e l’ecologia microbica dell’epidermide dei pazienti, dimostrando fino a che punto possano essere alla base di potenziali e bilaterali “infezioni” e delineando un punto di partenza per futuri studi sulle infezioni sviluppate in ambito ospedaliero.

Bacterial colonization and succession in a newly opened hospital

Lax S., Sangwan N., Smith D. et al.

Science Translational Medicine, May 2017, 9, 391

http://stm.sciencemag.org/content/9/391/eaah6500

Articoli correlati