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18 maggio 2018

Una modificazione dell’odore del corpo può permettere la diagnosi di portatore asintomatico della malaria

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L’infezione da parte dei parassiti della malaria può causare un’ampia varietà di condizioni, dalla asintomatica, a lievi sintomi, sino alla malattia grave e persino alla morte. In generale, la malaria è una malattia curabile se diagnosticata e trattata tempestivamente e correttamente. Una delle maggiori sfide è rappresentata dalla individuazione delle infezioni asintomatiche, che svolgono un ruolo chiave nella persistenza della malattia e possono rappresentare la maggior parte dei casi di trasmissione perché sfuggono agli attuali metodi di screening. I ricercatori stanno lavorando proprio per identificare gli individui infetti che non mostrano sintomi di malaria. Studi precedenti hanno dimostrato che l’infezione da parassiti della malaria induce dei cambiamenti negli odori dell’ospite. Nel 2015 un gruppo di ricerca australiano aveva pubblicato uno studio che dove esaminava diversi composti tracciati nel respiro umano che potevano essere correlati positivamente con un’infezione da malaria. Questo ha fatto sorgere l’ipotesi che tali cambiamenti potrebbero produrre dei biomarcatori dello stato di infezione. Gli Autori di questo articolo, che ha coinvolto i ricercatori di Stati Uniti, Svizzera e Kenia riportano i risultati basati su vaste raccolte di volatili della cute da popolazioni umane con alti tassi di infezione da malaria in Kenya. Gli Autori hanno rilevato significativi effetti dell’infezione da malaria sui profili volatili umani, nonché una significativa divergenza negli effetti delle infezioni sintomatiche e asintomatiche. I modelli utilizzati dagli Autori hanno permesso di identificare le infezioni asintomatiche con una sensibilità pari al 100%, anche nel caso di infezioni non rilevabili con la microscopia, e di gran lunga superiore alle prestazioni dei test diagnostici rapidi attualmente in commercio. Sono stati identificati un insieme di composti che sono emersi come predittori costanti dello stato di infezione. Questi risultati suggeriscono che i biomarcatori volatili potrebbero avere una potenzialità significativo per lo sviluppo di un metodo di screening sicuro e non invasivo per rilevare le infezioni da malaria. Tuttavia, viene rilevato da molti che sebbene i risultati siano importanti la loro ricaduta nella realtà richieda ancora molto tempo perché la metodologia impiegata si basa su dispositivi complessi e costosi come la gas cromatografia-spettrometria di massa. Pertanto si prospetta la necessità di ulteriori ricerche su biosensori sensibili e poco costosi in grado di effettuare queste misurazioni sul campo.

Volatile biomarkers of symptomatic and asymptomatic malaria infection in humans

Consuelo M. De Moraes, Caroline Wanjiku, Nina M. Stanczyk et al.

Proceedings of the National Academy of Sciences May 2018, 201801512

http://www.pnas.org/content/early/2018/05/08/1801512115

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