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7 giugno 2019

Nuovo documento sul trattamento dell’ipotiroidismo subclinico.

1033_Ipotiroidismo subclinico

Le attuali linee guida tendono a raccomandare la somministrazione degli ormoni tiroidei agli adulti con livelli di TSH> 10 mIU/L e per i pazienti con valori di TSH più bassi, giovani, sintomatici o con indicazioni specifiche per la prescrizione. Una recente revisione sistematica di studi randomizzati controllati, che potrebbe modificare l’attuale pratica clinica è arrivata a conclusioni differenti. L’articolo parte dalla domanda su quali siano i reali benefici e quali i danni legati alla somministrazione degli ormoni tiroidei negli adulti con ipotiroidismo subclinico (SCH). Questo studio, che ha portato alla produzione di questa nuova linea guida, è stato portato avanti da un gruppo di orientamento comprendente pazienti, medici e metodologi che sono arrivati a queste nuove raccomandazione in aderenza agli standard per le linee guida che utilizzano l’approccio GRADE. La revisione sistematica effettuata da questo gruppo ha incluso 21 studi con 2.192 partecipanti. In sintesi, negli adulti affetti da SCH, la somministrazione degli ormoni tiroidei non ha sempre mostrato benefici clinicamente rilevanti per quanto riguarda la qualità della vita o i sintomi correlati alla patologia tiroidea, compresi i sintomi legati alla depressione, la stanchezza e l’indice di massa corporea (evidenza da moderata a elevata). Gli ormoni tiroidei possono avere un effetto minimo o nullo sugli eventi cardiovascolari o sulla mortalità (qualità dell’evidenza bassa), gli effetti avversi sono stati studiati solo in un trial con pochi eventi a due anni di follow-up. Sulla base di questo studio, il documento – linea guida, presentato in questo articolo contiene una forte raccomandazione contro l’impiego degli ormoni tiroidei negli adulti con SCH (livelli elevati di TSH e livelli normali di T4 libera (tiroxina)). Questa raccomandazione non si applica alle donne che stanno cercando di rimanere gravide o ai pazienti con TSH> 20 mIU / L. Potrebbe non essere applicabile anche a pazienti con sintomi gravi o giovani adulti (come quelli di età ≤30 anni). Il gruppo di esperti ha concluso che quasi tutti gli adulti con SCH non traggono beneficio dal trattamento con ormoni tiroidei. Altri fattori alla base della forte raccomandazione comprendono l’onere della gestione permanente e l’incertezza sui potenziali effetti dannosi. I medici, invece, dovrebbero monitorare la progressione o la risoluzione della disfunzione tiroidea.

Thyroid hormones treatment for subclinical hypothyroidism: a clinical practice guideline

G E Bekkering, T Agoritsas, L Lytvyn, et al.

BMJ 2019;365:l2006

https://www.bmj.com/content/365/bmj.l2006