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19 giugno 2020

Anche nell’Ipotalamo impronte di emozioni

neuroscienze

Anche l’ipotalamo è in grado di immagazzinare memoria emotiva, e in particolare rappresentazioni (engrammi) riferibili alla paura : è quanto è emerso dalle ricerche di un team scientifico interdisciplinare e intenazionale (Spagna, Italia, Germania, Francia) guidato dal professor Mazhair T. Hasan, della Basque Foundation for Science:
Un risultato importante perché le rappresentazioni di memoria emotiva, come la paura, sono fondamentali per la sopravvivenza: consentono di percepire e rispondere alle situazioni pericolose in modo appropriato. Un tempo si riteneva che queste tracce si formassero in nuclei cerebrali superiori, mentre oggi prende forma l’ipotesi che siano coinvolte anche strutture più antiche e “primitive” nell’evoluzione del cervello, come l’ipotalamo.
Questa scoperta può rappresentare una svolta nelle neuroscienze: implica infatti, secondo i ricercatori, uno scostamento dal dogma che sostiene che la memoria si formi principalmente nell’ippocampo, per essere poi trasferita e immagazzinata nella corteccia; visione che sottovaluta l’importanza di altre strutture cerebrali come l’ipotalamo, non meno capace di riorganizzare in modo dinamico i propri circuiti per consentire la formazione e l’immagazzinamento della memoria. Le cellule dell’ipotalamo contattano il nucleo dell’amigdala, che ha un ruolo chiave nell’espressione della paura. Opportunamente marcate, sono state rese capaci di esprimere, se stimolate con opportune sostanze, proteine in grado di attivare o reprimere l’attività neuronale. Questa ipotesi, secondo gli scienziati, è stata ulteriormente confermata da un esperimento: negli animali coinvolti, infatti, è stato possibile bloccare l’espressione della paura stimolando specifici neuroni; si è notato inoltre che, non appena i neuroni venivano “disattivati”, la paura tornava a manifestarsi.
Si aprono nuove strade nella comprensione anatomica e funzionale dei circuiti che sottendono alla memoria emotiva. La scoperta potrebbe rivoluzionare il mondo delle neuroscienze favorendo progressi nel trattamento dei disordini psichiatrici sempre più diffusi nella società odierna, come l’ansia generalizzata e il disturbo da stress postraumatico, in cui la paura da grande risorsa per la sopravvivenza diviene fenomeno patologico.

https.//www.coll.com/neuron/fulltext/S 0896-6273(19)30386