“Abbiamo scoperto che i pazienti che assumevano oppioidi a lunga durata d’azione per il trattamento del dolore cronico andavano incontro ad un incremento della mortalità del 64% per una qualsiasi ragione e del 65% per cause cardiovascolare (rispetto al gruppo di controllo trattato con analgesici anticonvulsivanti o antidepressivi ciclici a basso dosaggio)”. Il Dr. Wayne Ray, autore principale dell’articolo pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), è giunto a questa conclusione dopo aver condotto uno studio sugli effetti degli oppioidi a lunga durata d’azione nei pazienti con dolore cronico non dovuto a carcinoma. Dopo aver analizzato i dati raccolti fra il 1999 ed il 2012 da uno studio di coorte retrospettivo effettuato sui pazienti del Tennessee Medicaid, i ricercatori hanno comparato la mortalità dei pazienti, servendosi dei certificati di morte, che erano affetti da dolore cronico non dovuto a carcinoma ed a cui erano stati prescritti oppioidi a lunga durata d’azione oppure a trattamento di controllo, come anzidetto. I risultati della comparazione hanno quindi dimostrato come la prescrizione di oppioidi a lunga durata d’azione è associata ad un incremento della mortalità per qualsiasi ragione significativamente superiore, includendo anche i casi di morte per overdose. Per questa ragione è dunque consigliabile una rivalutazione delle condizioni in cui sia effettivamente necessaria la loro prescrizione rispetto ad altri trattamenti.
4 agosto 2016
Incremento della mortalità nei pazienti affetti da dolore cronico non dovuto ad un carcinoma e trattati con oppioidi a lunga durata d’azione
Prescription of long-acting opioids and mortality in patients with chronic noncancer pain
W.A. Ra, C.P. Chung, K.T. Murray, K. Hall, M. Stein
JAMA, Jun 2016, 315, 22
www.jama.jamanetwork.com