E’ stato riportato in queste settimane il primo caso d’infezione da virus Zika con connessa microcefalia fetale in Colombia, nell’America del Sud. Dopo l’iniziale epidemia identificata a metà 2015 e perdurata fino ad Aprile 2017, i ricercatori riconoscono una sottostima del numero di casi d’infezione riconducibili al virus Zika ed una totale assenza di precedenti pubblicazioni sui principali aspetti clinici in Colombia. Viene dunque riportato e spiegato nel dettaglio il caso di una madre di 34 anni, non affetta da diabete mellito o ipertensione arteriosa, non immunodeficiente o malattie autoimmuni, residente negli ultimi cinque anni in una zona endemica (Sincelejo, capoluogo del dipartimento di Sucre) e con una sintomatologia riconducibile all’infezione da Zika. La microcefalia congenita è stata identificata durante la diciannovesima settimana di gestazione e le successive analisi hanno dimostrato, col passare delle settimane e fino alla nascita, un’anormale crescita del perimetro cefalico e del cervelletto, una irregolare dilatazione dell’atrio posteriore. I ricercatori hanno dunque registrato il caso come il primo d’infezione materna da virus Zika connesso con microcefalia fetale in Colombia, riscontrando una sintomatologia associabile a quella registrata nel periodo compreso fra il 2015 ed il 2016 in Brasile.
30 giugno 2017
Registrato il primo caso di microcefalia riconducibile al virus Zika della Colombia
Case report: microcephaly associated with Zika virus infection, Colombia
Mattar S., Ojeda C., Arboleda J. et al.
BMC Infectious Diseases, Jun 2017, 17, 423
https://bmcinfectdis.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12879-017-2522-6