L’analisi delle mutazioni enzimatiche per predire non invasivamente la recidiva del carcinoma della vescica

La determinazione di mutazioni enzimatiche nelle urine del paziente potrebbe presto essere utilizzata per predire in modo totalmente non invasivo la recidiva del carcinoma uroteliale (UBC). In questo ambito, la riattivazione della trascrittasi inversa della telomerasi (TERT), subunità catalitica dell’enzima telomerasi, è comunemente ritenuta indicativa e caratteristica della recidiva del UBC. La sua analisi potrebbe quindi rivelarsi vantaggiosa durante la determinazione di una recidiva del UBC rispetto a tecniche classiche come cistoscopia o citologia urinaria; queste ultime sono infatti caratterizzate da una elevata invasività e da una limitata sensibilità nei casi di carcinoma della vescica che non coinvolga il tessuto muscolare. Per determinarne l’efficacia predittiva, Francois Descotes e colleghi hanno quindi determinato la concentrazione di mutazioni nella TERT contenuta nei campioni di urine raccolti da quasi 350 pazienti trattati chirurgicamente per UBC e da oltre 160 controlli. I risultati registrati e la loro comparazione con le metodologie classiche hanno così dimostrato una elevata efficacia predittiva della procedura proposta dai ricercatori francesi; con una sensibilità generale superiore all’80% ed una specificità prossima al 90%, l’analisi delle mutazioni della TERT nelle urine potrebbe avere un elevato valore in campo analitico, favorendo l’identificazione degli individui predisposti ad una recidiva del UBC con una maggiore certezza.