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7 aprile 2020

Progetto per la Diagnostica Sierologica di Covid-19 nel Veneto

1241_Test sierologici COVID-19

Sta per prendere avvio in Veneto una nuova sperimentazione per rafforzare la lotta al coronavirus, messa a punto dal professor Mario Plebani, del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera di Padova e dal professor Giuseppe Lippi, dell’Unità Operativa Complessa Laboratorio Analisi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Si tratta di un Progetto per la Diagnostica Sierologica di Covid-19 nel Veneto, un ulteriore, importantissimo passo avanti, che si affianca e rafforza le iniziative basate sui tamponi e sull’utilizzo dei kit rapidi. La sierologia, che si effettua partendo da un prelievo di sangue vero e proprio, è infatti in grado di misurare la prevalenza dell’infezione a livello della popolazione. “La campagna dei tamponi – ha detto il Presidente della Regione Luca Zaia presentando oggi questa novità, affiancato, come sempre, dagli assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile) – sta dando i risultati che ci aspettavamo. Ora affianchiamo l’attività con i kit rapidi (ne abbiamo acquistato più di 700 mila) e ampliamo le azioni varcando anche la soglia della diagnostica sierologica partendo, com’è doveroso, da chi combatte tutti i giorni in prima linea. Sono tre fronti sinergici di una lotta che non rallenteremo per nessun motivo al mondo”. Il nuovo progetto è stato validato dal Comitato Scientifico della Regione e riguarderà i lavoratori della sanità e le case di riposo. Si parte su un campione sperimentale di circa 300 soggetti, sulla base dei cui esiti l’indagine si allargherà a tutti i sanitari del sistema veneto e nelle case di riposo. Secondo il progetto realizzato da Plebani e Lippi, mentre alla popolazione generale si possono applicare misure di distanziamento sociale e di isolamento domiciliare, gli operatori sanitari sono esposti ad un alto rischio, visto il loro difficile compito di assistenza. Dati nazionali e delle regioni più colpite, indicano una percentuale di tamponi positivi tra i lavoratori della sanità pari al 20%, stabilendo con certezza la circolazione del virus in una popolazione particolarmente a rischio. Il test sierologico è invece prezioso per rilevare la presenza di anticorpi che accertino l’avvenuto contagio e la successiva risposta anticorpale (l’immunizzazione). L’indagine sierologica, una volta a regime, consentirà di tracciare un cluster di soggetti contagiosi, identificare la positività al di fuori della fascia temporale del test molecolare, monitorare i pazienti in via di guarigione, accertare le potenziali ricadute della malattia.

Coronavirus. In Veneto progetto sperimentale per la diagnosi sierologica. Zaia, dopo tamponi e kit rapidi, terzo fronte di una lotta senza quartiere

Regione Veneto. Azienda Ulss 2 Marca trevigiana. Sito Istituzionale

Regione Veneto. Azienda Ulss 2 Marca trevigiana. News.

https://www.aulss2.veneto.it/-/coronavirus-in-veneto-progetto-sperimentale-per-la-diagnosi-sierologica-zaia-dopo-tamponi-e-kit-rapidi-terzo-fronte-di-una-lotta-senza-quartiere

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