Le informazioni contenute in questo sito sono destinate in via esclusiva agli operatori professionali della sanità in conformità all'art. 21 del D.Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 s.m.i e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e successivo aggiornamento del 18 marzo 2013. AccettoMaggiori informazioni

14 gennaio 2020

La ricerca sulle malattie infettive porta alla previsioni sulle epidemie con un semplice modello sulla biogeografia dei patogeni

1181_Epidemia infezioni

Le malattie infettive hanno un impatto sostanzialmente crescente sulla salute delle comunità di tutto il mondo e la pressione per prevedere e prevenire tali malattie è in continua crescita. I progressi nella sorveglianza globale delle malattie stanno generando sempre più set di dati che hanno un valore superiore rispetto ai loro componenti nel lavoro di previsione. Gli Autori di questo articolo, Tad Dallas ed i suoi colleghi della LSU Biological Science, utilizzano un approccio che sfrutta le informazioni sulla comunità globale delle malattie infettive umane per prevedere la biogeografia dei patogeni nel tempo. Questo approccio prende in esame le differenze a coppie tra le comunità patogene dei paesi e le distribuzioni geografiche dei patogeni e le usa per prevedere le associazioni paese-patogeno. Vengono confrontate le percentuali di successo di questo modello in grado di prevedere lo scoppio delle epidemie di agenti patogeni, la potenzialità della emergenza e riemergenza in funzione del tempo, tipo di patogeno (ad es. Virus) e modalità di trasmissione (ad es. Trasmesso da vettori). Impiegando solo questi semplici predittori, questo modello prevede con successo la struttura di base della rete fino a un decennio nel futuro. Il lavoro dimostra che mentre la potenzialità della epidemia e riemergenza è particolarmente ben individuata con questo semplice modello, la previsione degli eventi di emergenza rimane più sfuggente e le emergenze globali improvvise come una pandemia di influenza sono al di là della capacità predittiva del modello. Tuttavia, è improbabile che questi eventi pandemici stocastici siano prevedibili da tali dati approssimativi. Nell’insieme, questo modello è in grado di utilizzare le informazioni sulla rete patogena esistente per prevedere abbastanza bene le epidemie di agenti patogeni, suggerendo l’importanza nel considerare le informazioni sui patogeni che si verificano contemporaneamente in una visione più globale anche per stimare gli eventi di epidemia in una singola posizione o per un singolo patogeno.

Testing predictability of disease outbreaks with a simple model of pathogen biogeography

Tad A. Dallas, Colin J. Carlson and Timothée Poisot

Royal Society Open Science Published:13 November 2019

https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.190883