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4 dicembre 2019

Il Centro Nazionale Sangue comunica che è stato praticamente azzerato il rischio infezioni da trasfusione per l’HIV

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Il Centro Nazionale Sangue, istituito con Decreto del Ministro della Salute del 26 aprile 2007. ha iniziato il mandato il 1° agosto 2007. È un centro nazionale del Ministero della Salute che opera presso l’Istituto Superiore di Sanità e svolge funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico del sistema trasfusionale nazionale nelle materie disciplinate dalla Legge 219/2005 e dai decreti di trasposizione delle direttive europee. In un comunicato comparso sul sito istituzionale, ha reso noto che: “Contrarre un’infezione da HIV, ma anche da epatite, tramite una trasfusione di sangue in Italia è una possibilità remota, di molto inferiore a quella di rimanere coinvolti in un incidente aereo, grazie ai nuovi test, sempre più sensibili, e alle altre misure adottate per garantire la sicurezza. Lo ha dimostrato uno studio coordinato dal Centro nazionale sangue e diffuso in occasione Giornata mondiale contro l’AIDS, indetta ogni anno il 1º dicembre, secondo cui le probabilità di infezione da HIV sono comprese tra 1 su due milioni e uno su 45 milioni, a seconda del metodo di calcolo usato. “In ambito scientifico una probabilità inferiore a uno su un milione viene considerata trascurabile (Transfusion-transmissible infections in Australia 2018 Surveillance Report. Serious Hazards of Transfusion. UK Annual Report 2017), e i dati sono confermati dal fatto che dal 1995 non registriamo infezioni trasmesse da trasfusioni – sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Cns -. I test a cui viene sottoposto il sangue donato, che non può essere utilizzato prima dell’esito negativo, sono uno dei pilastri che garantiscono la sicurezza, insieme al questionario e al colloquio con il medico, che riducono la possibilità che doni una persona che potrebbe aver avuto un comportamento a rischio, ma la prima garanzia viene dalla scelta etica di utilizzare sangue proveniente solo da donazioni volontarie, anonime, periodiche e non remunerate”. Per il rapporto, realizzato con esperti dell’istituto Superiore di Sanità e dal Dipartimento di Scienze Biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, sono stati usati i dati sui donatori positivi ai test per HIV ed epatite B e C che vengono effettuati sul sangue ad ogni donazione, raccolti tra il 2009 e il 2018.”

Hiv: praticamente azzerato rischio infezioni da trasfusione

Centro Nazionale Sangue - Roma

https://www.centronazionalesangue.it/node/802