Screening per il carcinoma ovarico in donne asintomatiche

E’ stato recentemente pubblicato sulla rivista JAMA il documento ufficiale della US Preventive Services Task Force Recommendation Statement con lo scopo di aggiornare le raccomandazioni, che risalivano al 2012, prodotte dalla US Preventive Services Task Force (USPSTF) sullo screening per il carcinoma ovarico. Il carcinoma ovarico è la quinta causa più comune di morte per cancro tra le donne statunitensi e la principale causa di morte per carcinoma ginecologico e colpisce quasi esclusivamente le donne con età uguale o superiore ai 45 anni. In Italia il carcinoma ovarico interessa 4.800 donne ogni anno e solo il 45 per cento delle malate, in media, sopravvive, perché la diagnosi viene fatta tardivamente. L’USPST ha trovato prove sufficienti del fatto che lo screening per il carcinoma ovarico non riduce la mortalità per cancro ovarico. L’USPST ha trovato prove sufficienti del fatto che i danni dallo screening per il carcinoma ovarico sono almeno moderati e includono interventi chirurgici non necessari per le donne che non hanno il cancro. Data la mancanza di beneficio sulla mortalità dello screening ed i danni da moderati a sostanziali che potrebbero derivare da risultati del test di screening con falsi positivi e successivo intervento chirurgico, l’USPSTF conclude con moderata certezza che i danni dello screening per il carcinoma ovarico superano i benefici e raccomanda di escludere lo screening per il carcinoma ovarico in donne asintomatiche. Questa raccomandazione si applica alle donne asintomatiche che non sono note per avere una sindrome da carcinoma ereditario ad alto rischio. Lo sviluppo di una strategia efficace per l’individuazione precoce del cancro ovarico rimane uno dei più importanti bisogni insoddisfatti nella diagnosi e nel trattamento della malattia.