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7 gennaio 2019

I ricercatori del NIH hanno sviluppato un metodo capace di rilevare le proteine associate alla malattia di Alzheimer ed all’encefalopatia traumatica cronica

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I ricercatori del National Institutes of Health hanno comunicato, in un lavoro pubblicato su Acta Neuropathologica, di aver sviluppato un test ultrasensibile che rileva una proteina alterata associata alla malattia di Alzheimer ed all’encefalopatia traumatica cronica (CTE), una condizione riscontrata negli atleti (viene anche denominata sindrome da demenza pugilistica), nei veterani di guerra ed in altri pazienti con una storia di ripetuti traumi cerebrali. Questo risultato potrebbe portare ad una diagnosi precoce di queste condizioni e aprire il campo a nuove ricerche sulla loro origine. Nel loro nuovo studio gli autori spiegano come hanno adattato a un test diagnostico originariamente sviluppato per le malattie da prioni per rilevare cluster patologici della proteina tau. Come altre proteine coinvolte nelle malattie neurologiche, i cluster della proteine tau possono contribuire in modo sostanziale ai processi che portano alla malattia di Alzheimer ed alla CTE. La realizzazione dello studio ha comportato l’impiego di campioni di cervello di 16 pazienti con Alzheimer, di due pugili con CTE e numerosi casi di controllo di pazienti affetti da altre malattie neurologiche. Il metodo si è dimostrato estremamente sensibile. Questo dosaggio è stato denominato AD RT-Quic (Alzheimer’s disease real-time quaking induced conversion). I ricercatori del National Institute of Allergy and Infectious Diseases del NIH hanno sviluppato il RT-Quic circa un decennio fa per individuare la Creutzfeldt-Jakob (CJD) e altre malattie da prioni. Da allora, hanno continuamente migliorato e adattato il metodo per individuare altre malattie neurologiche, come il morbo di Parkinson e la demenza con corpi di Lewy. Il metodo, che viene utilizzato nella pratica clinica per diagnosticare la CJD sporadica, è noto perché è in grado di fornire risultati rapidi e precisi. Questo ultimo progresso viene considerato un importante passo in avanti perché apre la prospettiva di poter contare su potenziali “marcatori” biologici per la malattia di Alzheimer che potrebbero essere utilizzati anche nelle ricerche, attualmente in corso, su nuove terapie per rallentare l’accumulo di cluster patologici di proteina tau e la progressione della malattia neurologica.

Seeding selectivity and ultrasensitive detection of tau aggregate conformers of Alzheimer disease

Allison Kraus, Eri Saijo, Michael A. MetrickII, ......... & Byron Caughey

Acta Neuropathol (2018). https://doi.org/10.1007/s00401-018-1947-3

https://link.springer.com/article/10.1007/s00401-018-1947-3

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