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18 gennaio 2016

La distinzione fra pazienti a possibile rischio di pre-eclampsia diventa più semplice con un nuovo saggio ematico

186_Pre-eclampsia

Presto sarà più semplice per i medici distinguere le pazienti gravide a rischio di pre-eclampsia da quelle che non lo sono, questo grazie ad un semplice e nuovo saggio ematico. La diagnosi di questa patologia determina generalmente l’ospedalizzazione delle pazienti con sintomi o segni sospetti a causa dei rischi a cui la patologia espone sia il feto che la futura madre (parto prematuro, coma, abruptio placentae); poter distinguere le pazienti che non corrono rischi avrebbe quindi un grosso impatto evitando alle mamme dei lunghi ed inutili periodi di ospedalizzazione in osservazione. Per determinare l’oggettivo rischio di pre-eclampsia Harald Zeisler ed il suo gruppo di ricerca hanno effettuato uno studio prospettico, multicentrico ed osservazionale del rapporto fra tirosin chinasi-1 solubile di tipo fms (sFlt-1) ed il fattore di crescita della placenta (PIGF); questo rapporto risulta infatti elevato nelle donne gravide prima del manifestarsi della pre-eclampsia, anche se la sua efficacia predittiva nelle donne con presunta pre-eclampsia non è evidente. Avendo identificato nella coorte di sviluppo il valore 38 come soglia limite del rapporto sFlt-1:PIGF, durante lo studio di validazione gli scienziati hanno determinato come un valore pari o inferiore a 38 avesse un’efficacia predittiva negativa del 99,3%, con una specificità del 78,3% ed una sensibilità dell’80%; nei casi in cui il rapporto era superiore al valore di soglia la predittività positiva era del 36,7%, con una sensibilità del 66,2% ed una specificità dell’83,1%. Dai risultati ottenuti i ricercatori hanno quindi potuto determinare come un rapporto sFlt-1:PIGF pari a 38 o inferiore possa essere di aiuto al medico nella predizione a breve termine dell’assenza di pre-eclampsia nelle pazienti gravide per cui la sindrome è clinicamente sospetta.

Predictive valure of the sFlt-1:PIGF ratio in women with suspected preeclampsia

H. Zeisler, E. Llurba, F. Chantraine, M. Vatish, D. Phil, M. Sennstrom, M. Olovsson, S.P. Brennecke, H. Stepan, D. Allegranza, P. Dilba, M. Schoedl, M. Hund, S. Verlohren

The New England Journal of Medicine, Jan 2016

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