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20 settembre 2018

Il livelli di colesterolo HDL non sempre possono essere considerati “buoni”

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Il dottor Marc Allard-Ratick,, un giovane medico che ha conseguito la Laurea in Medicina nel 2015 presso Emory University School of Medicine di Atlanta e che attualmente presta servizio presso la stessa la stessa Emory University come Residency, nel corso dell’European Society of Cardiology meeting, che si è tenuto a Monaco in Germania. ha anticipato i risultati di una Sua ricerca che adesso dovrà essere valutata prima della Sua pubblicazione. In sintesi ha comunicato, suscitando un interesse mondiale, che non sempre quello che sinora è stato considerato il “colesterolo buono” ovvero il colesterolo HDL potrebbe ricoprire questo ruolo. Basandosi su una ricerca di circa quattro anni sulla relazione tra i livelli di colesterolo e le malattie cardiache in 5,965 uomini e donne, ha dimostrato che livelli elevati di HDL sono associati ad un elevato rischio di infarto del miocardio ed a morte cardiovascolare. I partecipanti avevano una media di 63 anni e circa un terzo erano donne. I loro livelli ematici di HDL variavano da un minimo di meno di 30 mg/dl ad un massimo di oltre 60 mg/dl.. Nel corso dello studio, il 13% dei pazienti ha avuto un infarto del miocardio o sono morti a causa di una malattia cardiovascolare. A conclusione dello studio, i pazienti con livelli di colesterolo HDL ematico compresi tra 41 e 60 mg/dL hanno dimostrato il rischio più basso di andare incontro ad un infarto del miocardio o alla morte per cause cardiovascolari. Invece, i pazienti con livelli di colesterolo-HDL bassi (ovvero inferiori a 41 mg/dL o superiori a 60 mg/dL avevano un rischio significativamente superiore.

HDL cholesterol — A moving target.

Allard-Ratick, M.

Presented at: European Society of Cardiology Congress; Aug. 25-29, 2018; Munich.