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13 settembre 2018

Utilità dello screening prenatale per la diagnosi di deficit di Vit. D

853_Vit. D

Numerosi articoli pubblicati nell’ultimo ventennio si sono interessati al possibile collegamento fra la bassa concentrazione di calcidiolo nel sangue ed il rischio di malattie cardiovascolari, infarto acuto del miocardio, cancro, fratture e mortalità. Attualmente, nell’ambito della normale assistenza prenatale, non esistono evidenze a sostegno di un programma di screening universale per il deficit di Vit. D in gravidanza. Sono stati pubblicati peraltro dei lavori sull’associazione tra ipovitaminosi D ed outcome negativo della gravidanza come pure dei lavori sull’impatto positivo che deriva dall’integrazione con vitamina D. Pertanto gli Autori di questo studio, che lavorano presso il Reproductive Endocrinology Research Center, Research Institute for Endocrine Sciences, Shahid Beheshti University of Medical Sciences a Tehran in Iran, hanno cercato di determinare l’efficacia di un programma di screening prenatale finalizzato all’ottimizzazione dei livelli di 25-idrossivitamina D [25 (OH) D] e sulla prevenzione delle complicanze della gravidanza. Inoltre, per identificare un dosaggio sicuro, hanno messo a confronto diverse opzioni terapeutiche. Lo studio controllato randomizzato ha interessato due città dell’Iran, sono state selezionate rispettivamente come “braccio” dove è stato effettuato lo screening e “braccio” dove non è stato effettuato lo screening. All’interno del braccio di screening, è stato condotto uno studio controllato randomizzato su 800 donne in gravidanza. Le donne con un moderato deficit [25(OH)D, con valori da 10 a 20 ng/mL] e quelle con un grave deficit [25(OH)D, 20 ng/mL) rispetto al 53% delle donne sottoposte a screening. Gli outcomes avversi della gravidanza, tra cui preeclampsia, diabete mellito gestazionale e parto pretermine, sono stati ridotti del 60%, 50% e 40%, rispettivamente, nel “braccio” dello screening. Un’iniezione di D3, oltre alla terapia di mantenimento mensile da 50.000 UI, ha contribuito in maniera significativa al raggiungimento di livelli sufficienti al momento del parto. In conclusione, gli Autori, sulla base dei loro risultati, ritengono che uno screening prenatale della vitamina D e un programma di trattamento costituiscono un approccio efficace per individuare le donne con carenza di Vit. D, permettendo di migliorare i livelli di 25 (OH) D e diminuire gli esiti avversi della gravidanza.

Effectiveness of Prenatal Vitamin D Deficiency Screening and Treatment Program: A Stratified Randomized Field Trial

Maryam Rostami, Fahimeh Ramezani Tehrani, Masoumeh Simbar, et al

The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, Volume 103, Issue 8, 1 August 2018, Pages 2936–2948

https://academic.oup.com/jcem/article-abstract/103/8/2936/4998999?redirectedFrom=fulltext

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