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3 giugno 2015

Studio di biomarcatori per la diagnosi della bronchiolite nei neonati

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La bronchiolite è la principale causa di ricovero per i bambini di età inferiore ai 2 anni in America. Nonostante ciò non esiste ancora un metodo standard per aiutare a diagnosticarla; il medico si trova quindi a doversi basare sui dati forniti dai genitori e sulla presenza o assenza di ipossiemia. Alcuni studi recenti hanno evidenziato come la comparsa di lattato deidrogenasi (LDH) o caspasi 3/7 durante l’irrigazione nasale (NW) siano buoni indicatori della condizione della bronchiolite. Meetha e colleghi hanno dunque deciso di studiare gli sviluppi della bronchiolite valutando la concentrazione di NW-LDH, di NW-caspasi 3/7 ed il rapporto NW-LDH / NW-caspasi 3/7 in un campione di bambini di età inferiore ai 24 mesi e con la bronchiolite. Dall’analisi dei risultati hanno dedotto che questi enzimi possono essere considerati validi biomarcatori clinici, adatti a comprendere la patogenesi della bronchiolite; inoltre lo studio di questi ed altri biomarcatori può offrire ai medici nuovi strumenti diagnostici nel trattamento della bronchiolite infantile.

Lactate dehydrogenase and caspace activity in nasopharyngeal secretions are predictors of bronchiolitis severity

R. Mehta, M. Scheffler, L. Tapia, L. Aideyan, K.D. Patel, A.M. Jewell, V. Avadhanula, M. Mei, R.P. Garofalo, P.A. Piedra;

Influenza Resp Viruses, 2014, 8, 6, 617-625

www.medscape.com