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27 gennaio 2016

Il convegno a Bologna sull’anticoagulazione ridefinisce le nuove linee guida

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Pochi giorni fa si è tenuto a Bologna il convegno “Anticoagulazione: attualità cliniche, di laboratorio e aspetti sociali”. Con il passare degli anni il trattamento anticoagulante cronico sta diventando una pratica sempre più diffusa e sviluppata per il controllo di patologie gravi, come il tromboembolismo venoso, l’infarto miocardico acuto, la fibrillazione atriale e l’ictus; solo in Italia si contano all’incirca un milione di pazienti sottoposti a questo trattamento, senza contare il numero di persone che assumono cronicamente farmaci antitrombotici oltre al continuo ed importante aumento ogni anno del numero di pazienti sotto terapia. E’ quindi normale che un settore in continua espansione come questo preveda continui aggiornamenti e perfezionamenti, e da questo ne segue la necessità che il personale sanitario sia costantemente aggiornato sui più innovativi trattamenti farmacologici a disposizione. Il congresso è stata quindi una occasione in cui i maggiori esperti italiani hanno avuto la possibilità di discutere il tema sia delle terapie anticoagulanti tradizionali sia dei farmaci di nuova generazione. Lo stesso Gualtiero Palareti, Presidente della Fondazione Arianna Anticoagulazione e docente di Malattie cardiovascolari dell’Università di Bologna, ha rimarcato proprio per l’occasione come “in questo momento di grande innovazione per i farmaci anticoagulanti, è necessario fare chiarezza sul loro uso, rispondendo ai dubbi di operatori sanitari e pazienti”.

Fondazione Arianna Anticoagulazione, Jan 2016

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