Un gruppo di ricercatori ha recentemente verificato l’efficacia degli ASCA come marcatori della malattia di Crohn (CD) nei pazienti pediatrici. Gli scienziati avevano ipotizzato che gli ASCA, più comunemente noti come Anticorpi Anti-Saccharomyces Cerevisiae, potessero essere uno strumento diagnostico clinico di grande valore se presenti nelle feci dei pazienti affetti dalla CD; per questa ragione hanno condotto un’analisi di campioni fecali e serici prelevati da bambini ed adolescenti di età inferiore ai 20 anni e con una patologia infiammatoria intestinale, accertata o sospetta. L’utilizzo del saggio immunologico legato ad un enzima per gli ASCA ha rivelato numerosi dati importanti fra cui: i livelli mediani degli ASCA sono notevolmente superiori nei campioni serici e fecali dei pazienti affetti da CD attiva se paragonati a quelli dei pazienti senza CD; i livelli degli ASCA fecali sono maggiori anche nei pazienti con CD attiva se paragonati ai livelli registrati nei pazienti con rettocolite ulcerosa attiva e colite acuta; infine, i pazienti la cui patologia sia stata riconosciuta da meno tempo mostrano superiori livelli fecali e serici di ASCA rispetto agli altri. In conclusione i dati dimostrano la validità della quantificazione dei livelli degli ASCA fecali come nuovo strumento per la marcatura biologica non invasiva nei pazienti con sospetta o nota patologia infiammatoria intestinale; sono tuttavia richiesti ulteriori valutazioni per una migliore quantificazione dei valori di riferimento per gli ASCA fecali.
27 maggio 2016
ASCA, un nuovo biomarcatore non invasivo per la malattia di Crohn nel paziente pediatrico

Assessment of fecal ASCA measurement as a biomarker of Crohn disease in pediatric patients
V. Tang, C. Valim, R. Moman, A. Richman, J. Zhou, V. Ramqopal, R. Albert, J.H. Boone, P.A. Rufo
Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition, Apr 2016
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