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22 ottobre 2018

La metabolomica per andare oltre l’Indice di Massa Corporea nel prevedere il rischio di malattie legate all’obesità

Obesità

L’obesità è uno dei problemi più diffusi che affliggono la nostra società oggi. Un peso eccessivo aumenta il rischio di condizioni come il diabete mellito e le malattie cardiovascolari. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). A livello mondiale, la prevalenza dell’obesità è triplicata dal 1975, con il 39% degli adulti del mondo in sovrappeso e il 13% obeso. L’elevata prevalenza può essere attribuita al maggiore consumo di cibi ipercalorici ed a stili di vita sedentari. L’obesità è un fenotipo eterogeneo che è valutato in maniera grossolana con l’impiego dell’indice di massa corporea (BMI). Tuttavia, sarebbe auspicabile poter disporre di un metodo più preciso, e possibilmente “portatile”, di fenotipizzazione e categorizzazione del rischio in un gran numero di persone affette da obesità al fine di ottimizzare l’assistenza e lo sviluppo di nuovi farmaci. I ricercatori dello Scripps Research ed il loro partners hanno trovato un nuovo modo di usare le diverse “firme” molecolari delle persone obese per predire il rischio di sviluppare il diabete mellito e le malattie cardiovascolari, un significativo passo avanti che potrebbe portare medici e ricercatori ad ampliare i mezzi con i quali arrivare a porre la diagnosi ed individuare il trattamento delle malattie.
La ricerca, guidata da Amalio Telenti, professore di genomica presso Scripps Research e leader da lungo tempo presso la Human Longevity Inc. (HLI), mostra che i predittori del successivo sviluppo del diabete mellito e delle malattie cardiovascolari, per una persona obesa, possono essere trovati tra i metaboliti del corpo, molecole che tutti noi produciamo mentre viviamo, respiriamo e mangiamo. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, i ricercatori sono stati in grado di valutare la relazione tra il rischio di malattia e il “metaboloma”, la raccolta di centinaia di metaboliti di una persona, identificando specifiche “firme” che prevedevano un rischio più elevato. In totale, i ricercatori hanno trovato 49 metaboliti con una forte associazione con l’indice di massa corporea (BMI). Osservando i livelli di questi metaboliti, gli scienziati erano in grado di prevedere lo stato di obesità di una persona con un tasso di precisione dell’80-90%.
È interessante notare che i cambiamenti nel metaboloma non sempre coincidevano con il fatto che una persona fosse effettivamente obesa. In questi casi, i ricercatori potrebbero aver identificato persone che erano obese ma in buona salute e che erano magra ma ancora a rischio di malattia. Questa è un’informazione importante per i medici che vogliono prevedere il rischio futuro di malattia o arruolare pazienti in studi clinici.

Profound Perturbation of the Metabolome in Obesity Is Associated with Health Risk

Elizabeth T. Cirulli, Lining Guo, Christine Leon Swisher et al.

Cell Metabolism: October 11, 2018

https://www.cell.com/cell-metabolism/fulltext/S1550-4131(18)30630-2